Dopo i successi azzurri criticati solo dai gufi, il campionato è tornato, avaro, offrendo una merendina di gol e tre cadute rumorose, Napoli, Roma e Juve (questa col botto). E chiudendo con un agitato Milan-Fiorentina che ha…Varato una arrembante nave rossonera che ha affondato una Fiorentina desolata. (Nota: la notevole doppietta di Leao ha cancellato quell’espressione di Allegri che sarebbe piaciuta all’inventore del callifugo Ciccarelli). E così il Diavolo se ne va in testa.
Ma emozionarsi per la settimanale composizione del vertice è sempre più difficile. Anzi inutile. C’è posto per tutti. Occhio però all’Inter. Dopo un infortunio, la Beneamata ha preso una strada dritta che l’ha portata lassù in classifica insieme a Napoli e Roma, alle spalle dei cugini rossoneri.
Trovo negli appunti che la Roma “paga” la presenza di un Dybala “di punta” non abbastanza in forma per proporsi al gol finendo intercettato da Sommer. Sono un suo sostenitore ma credo che Gasperini debba credere alla propria abilità più che alle magie della Joya ancora senza sorriso. Così come non capisco perchè Conte esponga a un rendimento negativo il suo Napoli che sulla carta è molto superiore alla Roma. Ci sono momenti in cui sembra che l’Antonio sia appena arrivato alla guida del Napoli e stia cercando la squadra giusta. Ripetersi è difficile.
Delusioni a parte, un protagonista emozionante il campionato l’ha, e l’ho…sposato da settimane, quando me l’ha illustrato un competente tifoso lariano: il Como. Mi ha scritto: “Guardi che a far notizia a Como non c’è solo George Clooney in vacanza sul lago, adesso comanda Fabregas”. Grazie, ma lo sapevo già, e tenevo d’occhio il suo percorso, soprattutto quel che dicevano di lui gli opinionisti (perdonatemi ma ormai questi fan più rumore dei giornalisti). Un analista spiega che Fabregas è sempre e comunque un allievo di Guardiola, riducendone il personalissimo stile che a nulla rinuncia; l’Intelligenza Artificiale suggerisce invece che “la squadra allenata da Fabregas solitamente gioca con un sistema che alterna il 4-2-3-1 e il 4-3-3, con un’impostazione che predilige il possesso palla e una fase di costruzione paziente da dietro, con una difesa alta, che cerca di recuperare palla nella metà campo avversaria e di attaccare in verticale, sfruttando la velocità degli esterni in contropiede”. Già, l’unica cosa che ho afferrato è “in contropiede”. Quando il Como al 79′ ha umiliato la Juve affibbiandole il gol di Nico Paz, il secondo e definitivo, ho sentito dire che “l’argentino del Real Madrid ha dato come al solito spettacolo. E poi ha siglato anche il raddoppio nella ripresa: attenzione HA SEGNATO IN CONTROPIEDE!”. “Attenzione battaglione, è asciuto pazzo ‘o padrone”, gridano i pazzarielli, ma Cesc non è pazzo, Cesc è scaltro e nel campionato italiano ha dotato il suo fuoriclasse dell’arma più potente, il contropiede, proprio come il signor Italiano che ha assegnato una posizione felice e spaziante a Orsolini consentendogli – come anche a Cagliari – di segnare in contropiede il suo quinto gol stagionale. E’ talmente voglioso di giocare, l’Orso, che sopporta anche di lasciare il posto di titolare a Bernardeschi. No comment. Ultima battuta, colgo un messaggio dallo sguardo mesto di Vlahovic: “Attenzione! Questa Juve sta per scoppiare. Qui ci vuole un uomo…”.
Allegri che sorpasso! Cadono Napoli e Roma, tonfo Juve
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