A2A, dagli stakeholder “svolte giuste” per la transizione ecologica

SEDE A2A CORSO DO PORTA VITTORIA 4 MILANO

MILANO (ITALPRESS) – Gli stakeholder di A2A sono “futuristi”, proiettati verso l’innovazione tecnologica, attenti alle nuove generazioni e focalizzati sulla tutela dell’ambiente. E’ la sintesi del percorso di ascolto condotto nei territori in cui il gruppo opera, svolto tra giugno e settembre 2021 e presentato oggi nel corso dell’evento “Le svolte giuste – Il punto di vista dei territori sul futuro della transizione ecologica in Italia”.
Il progetto parte dalla consapevolezza che la transizione ecologica pone aziende, istituzioni e territori di fronte a delle scelte, veri e propri bivi. Gli incontri si sono focalizzati su 10 “svolte Giuste” da intraprendere per favorire la transizione ecologica: scelte e bivi che sono stati sottoposti agli stakeholder di ciascun territorio per indicare la strada da intraprendere per il futuro. Le decisioni hanno riguardato: Innovazione Tecnologica vs Comportamenti Individuali, Generazione Z vs Boomer, Istituzioni vs Stakeholder, Smart Cities vs Smart Land, Cambiamenti Radicali vs Cambiamenti Incrementali, Pubblico vs Privato, Ambiente vs Società, Filantropia vs valore condiviso, Crescita vs Decrescita e infine Decisione collettiva vs Decisione dei competenti.
“Sono emerse molte cose interessanti”, ha spiegato Marco Patuano, presidente di A2A. In primis, “il ruolo della tecnologia, che è vista come il grande driver di questo cambiamento verso un mondo più sostenibile: non possiamo continuare ad utilizzare le risorse del nostro pianeta nel modo in cui lo stiamo facendo, dall’altro lato non possiamo rinunciare ad un percorso di crescita stupendo della nostra società”. Un secondo tema è: “Chi deve essere coinvolto. Su questo abbiamo fatto una provocazione: deve essere una responsabilità dei Baby Boomer, quelli che oggi hanno dai 50 ai 60 anni, o deve essere un tema che deve vedere la generazione Z? La generazione Z deve essere coinvolta di più, oggi parla troppo poco, troppo raramente, ma vuole dirci più cose”. Infine, “istituzioni o comunità, chi deve prendere il pallino per far avvenire il cambiamento? Sicuramente le istituzioni ma le comunità e le collettività devono essere parte di questa equazione”.
Per Patuano “ci sono molti temi che devono essere presi in considerazione. Noi siamo un paese manifatturiero, non possiamo pensare di diventare altro. Dobbiamo farlo con un grande rispetto per il territorio”, ha concluso.
Dall’analisi è emerso che gli stakeholder di A2A sono proiettati verso l’innovazione tecnologica (per il 60,4%), pur consapevoli che l’implementazione delle innovazioni non sarà possibile senza il contributo dei comportamenti individuali, e molto attenti ai diritti delle nuove generazioni (per il 92%). Sono accoglienti più che esclusivi, ovvero convinti che le decisioni necessarie a promuovere la transizione ecologica vadano prese coinvolgendo tutti gli attori (per il 73,7%) e non solo le Istituzioni. Inoltre si dimostrano focalizzati sulla tutela dell’ambiente (per il 73,5%), delle sue risorse e della biodiversità, anche a scapito dei bisogni della società. Infine, gli stakeholder coinvolti sono più prudenti che rivoluzionari: per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, si orientano verso i cambiamenti incrementali (per il 70%), piuttosto che verso i cambiamenti radicali, che rischiano di creare spaccature e conflitti nella società.
A valle del percorso, A2A ha sintetizzato alcuni spunti raccolti in 6 raccomandazioni per il futuro del Paese:
sostenere l’innovazione tecnologica nei settori ad alto impatto ambientale; amplificare il cambiamento senza lasciare indietro nessuno; coinvolgere nelle decisioni una platea sempre più ampia di interlocutori; favorire l’inclusione delle nuove generazioni nei processi decisionali; rendere la trasparenza un tratto distintivo della transizione ecologica; infine, promuovere il dibattito per la semplificazione normativa.
(ITALPRESS).

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