A FIERAGRICOLA PREMIATO IL CONTOTERZISTA DELL’ANNO

La seconda giornata di Fieragricola a Verona ha avuto tra i momenti più partecipati la premiazione del “Contoterzista dell’anno” 2019, promosso da Edagricole in collaborazione con la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori, presieduta da Gianni Dalla Bernardina. «L’obiettivo di questo premio è sollecitare la base ad investire in professionalità e tecnologia. È un riconoscimento molto ambito che crea anche competizione e deve essere seguito anche dai costruttori delle attrezzature meccaniche: premiamo aziende che sono un valore aggiunto per tutto il settore, perché l’agromeccanico fa quasi il 70% del lavoro. Il contoterzista deve tenersi aggiornato, continuare a investire sulla propria professionalità e fare da consulente per le aziende», ha detto Dalla Bernardina. I riconoscimenti sono andati ai fratelli Pelagatti di Noceto (diversificazione), a Giulia Carretti di S. Martino in Rio (donne), all’astigiano Luca Arrobio (giovani), al veronese Daniele Cordioli (filiera), al marchigiano Ivaldo Argentati (innovazione) e al bergamasco Enrico Agliardi (precisione).

In mattinata sono stati presentati i dati dell’annata agricola in Veneto. Alberto Negro, commissario straordinario di Veneto Agricoltura, definisce il 2019 un “annus horribilis”: «L’anno scorso, a causa del meteo e di alcune situazioni particolari, come la proliferazione della cimice asiatica, ha registrato un calo importante nella produzione agricola in Veneto. In sofferenza è il settore delle colture legnose, specialmente le coltivazioni di frutta nel veronese, poi l’orticoltura che per il 70% è in produzione in campo aperto». Qualche segno positivo arriva da viticoltura, mais, patate e fragole. Alessandra Liviero, coordinatrice del gruppo di lavoro spiega che al punto di vista commerciale settore sembra tenere: il dato nazionale è +3,5% e ci sono anche meno importazioni di prodotti, segno che la bilancia si sta riequilibrando e stiamo diventando sempre più autonomi per la produzione agricola. Ci sono però prodotti come la pera, il kiwi e la mela che hanno perso, in produzione e resa, rispettivamente il 60%, 30% e il 20% rispetto al 2018».

Nel settore zootecnico il convegno “The milk day” ha proposto alcuni possibili sviluppi per la filiera del latte, come spiega il giornalista Giorgio Setti: «In genere quando parliamo di trasformazione del latte pensiamo ai grossi caseifici che producono ad esempio il grana padano o il parmigiano reggiano; invece esistono anche i mini-caseifici, quelli che ogni allevatore di bovine può installare nella propria azienda, per fare vendita diretta. Non abbiamo numeri precisi, ma sono esperienze interessanti perché costituiscono un’integrazione del reddito per l’imprenditore zootecnico». Nel corso del convegno sono stati presentati i dati sulla qualità del latte da utilizzare, toccando anche gli aspetti progettuali e impiantistici.

(ITALPRESS).

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