Manovra, FIMAA-FIAIP-ANAMA: “Luci e ombre nelle norme degli affitti brevi”

Roma Camera dei deputati, discussione e voto sulla richiesta di autorizzazioni a procedere nei confronti dei ministri e sottosegretari coinvolti nel caso Almasri. Nella foto l'aula

ROMA (ITALPRESS) – “Sugli affitti brevi è positiva la decisione di eliminare dalla legge di Bilancio la distinzione tra chi loca un immobile in autonomia, e chi invece loca attraverso un mediatore o una piattaforma online; desta invece perplessità la stretta sui proprietari, visto che a partire dal terzo immobile, scatta la presunzione di attività imprenditoriale e sarà quindi necessario aprire la partita IVA”. È il giudizio che esprime la Consulta Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare (FIMAA-FIAIP-ANAMA) sulle misure contenute nella Legge di Bilancio appena approvata in via decisiva dalla Camera.

“Merita certamente un plauso – commentano i tre Presidenti Santino Taverna, Fabrizio Segalerba, e Renato Maffey, l’eliminazione di qualunque distinguo sulle modalità con cui gli immobili vengono locati per uso turistico. La Consulta aveva manifestato in tutte le sedi la propria contrarietà alla versione originaria della norma. Il testo definito invece consente ai proprietari di usufruire della cedolare secca al 21% sul primo immobile in qualunque caso: non solo se loca direttamente l’immobile, ma anche se decide di avvalersi dei servizi di un mediatore o di una piattaforma telematica”.

Secondo la Consulta, invece, la parte della norma che fa scattare dal terzo immobile la presunzione di attività imprenditoriale “nasce dall’errata percezione che si ha del fenomeno – proseguono Taverna, Segalerba e Maffey.  La maggior parte dei proprietari che locano immobili a uso turistico dispone di un unico appartamento. Ma anche gli altri difficilmente possono essere definiti imprenditori: il settore è costituito essenzialmente da privati che mettono a reddito un appartamento per ottenere una fonte di reddito familiare. La previsione della legge di Bilancio, insomma, finisce con il limitare il diritto alla proprietà e mettere a rischio il reddito delle famiglie”, concludono i tre Presidenti.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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