ROMA (ITALPRESS) – “Ringraziamo il Governo per il parziale reintegro delle risorse destinate al Fondo per il cinema e l’audiovisivo, attraverso l’apporto delle politiche di coesione, ma segnaliamo che il recupero di 60 milioni è ben lungi dal garantire la sostenibilità del cinema e dell’audiovisivo. Il taglio residuo, unito all’impossibilità definita dalla norma di parziale copertura delle richieste sul budget dell’anno successivo, rappresentano un taglio effettivo per il settore di 250 milioni. Questa penalizzazione colpisce inoltre, in modo incomprensibile, le produzioni originali italiane di film, serie, documentari e animazione, lasciando l’opportunità alle sole produzioni esecutive di opere internazionali girate in Italia che saranno le uniche a beneficiare di questa modalità seppure in un plafond molto ridotto rispetto alle aspettative degli attesi ed importanti investitori esteri”. Così l’Associazione produttori audiovisivi (Apa) in merito alla notizia della riduzione dei tagli in manovra del comparto audiovisivo. “Una disparità che non trova alcuna giustificazione e che rischia di compromettere gravemente la competitività delle nostre imprese, dei nostri talenti e il racconto del nostro Paese”, osserva.
“Oltre a questo – prosegue l’Apa – l’inevitabile click day collegato alle nuove la mancanza di un periodo ponte misure, e avranno l’impossibilità di programmare in tempi così ridotti le produzioni per i committenti, Rai, Mediaset, Sky e le Piattaforme trasmissive, comporterà una fortissima riduzione delle produzioni e una modalità di accesso allo strumento tax credit contraria a tutte le necessità di pianificazione di un comparto industriale. Se la situazione restasse questa, e con queste tempistiche, prevediamo il blocco di una buona parte delle produzioni previste in Italia a partire dalla prossima Primavera. Non resterà alle nostre imprese che cercare situazioni economicamente sostenibili all’estero, in cui sono previsti strumenti finanziari più definiti, con danni all’occupazione italiana che avranno conseguenze gravi già dal prossimo anno e negli anni a venire. Per queste ragioni – conclude l’Apa – rivolgiamo un appello al Ministero della Cultura e a tutto il Governo affinché si compia un ulteriore e decisivo sforzo per ripristinare le risorse con tempi e condizioni adeguate allo sviluppo del comparto. È indispensabile garantire alle nostre imprese la possibilità di continuare a produrre nel Paese, tutelando gli investimenti, la creatività e l’occupazione che il settore genera”.
– foto logo Apa –
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