
MILANO (ITALPRESS) – Gli Studenti dell’Accademia di Brera-Scuola di Restauro si rivolgono al Parlamento e ai Ministeri auspicando “il ritiro dell’emendamento 14.0.7 e l’apertura di un confronto interministeriale che coinvolga: le istituzioni formative riconosciute, i restauratori qualificati, le associazioni professionali del settore”. L’emendamento, presentato dai senatori Romeo, Pirovano, Spelgatti e Tosato, già approvato dal Senato e ora previsto per la seconda lettura alla Camera il 28 novembre, introduce nel Codice dei Beni Culturali un nuovo Art. 182-bis, che prevede: il riconoscimento in via transitoria della qualifica di restauratore di beni culturali a soggetti inseriti nell’elenco dei “tecnici collaboratori” ex art. 182, comma 1-bis, sulla base di una ‘adeguata competenza professionale’; una procedura di selezione pubblica da concludere entro il 30 giugno 2028; un decreto del Ministro della cultura per definire modalità applicative, senza nuovi oneri per la finanza pubblica”.
li studenti dell’Accademia di Brera evidenziano come “L’emendamento reintroduce una transitorietà infinita, legittimando l’idea che competenze acquisite ‘sul campo’ possano essere considerate equivalenti a un percorso formativo quinquennale abilitante. Ma: Nessuna altra professione tecnica o scientifica riconosce il titolo sulla base della sola esperienza operativa: un operaio edile, per quanto competente, non diventa architetto, ingegnere o geometra per meriti di cantiere. Confondere restauro e artigianato artistico è un errore culturale grave: il restauro opera su beni culturali, non sulla produzione artistica. È attività tecnico-scientifica complessa, che richiede conoscenze integrate in ambito storico, chimico-fisico, diagnostico e conservativo”.
Qualora l’emendamento non venga ritirato per gli Studenti dell’Accademia di Brera “è necessario battersi affinché la procedura prevista fino al 2028 sia: definita da una commissione rappresentativa, appositamente istituita; riservata esclusivamente agli iscritti nell’elenco dei tecnici/collaboratori elaborato in prima applicazione dell’art. 182, escludendo nuovi ingressi ex post. Una richiesta fondata non su interessi corporativi, ma sulla tutela effettiva del Patrimonio culturale italiano e sul rispetto delle leggi dello Stato”
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