A due minuti dalla fine il gol della vittoria. Ancora Mancini. Palla in rete e morbidi abbracci. Salvata la faccia dell’Italia. Quella di Gattuso – mezz’ora prima – non la dimenticheremo mai. La disperazione di un uomo, non di un CT. (Poi ha vinto e ha cambiato faccia – come Diabolik – fingendo felicità). E insieme ricorderemo “la Notte di Chi?”, un film horror girato a due passi dalla Transilvania. Mancava solo Dracula. Poi ci pensa Pio Esposito a segnare il gol più bello perchè porta un messaggio di gioventù e un tocco d’allegria. Vabbè, accontentiamoci dei playoff. Con una squadra così è già tanto. E’ vero, non posso smentirmi, nè tradire Boniperti: vincere è l’unica cosa che conta. Ma la Moldova non è un materasso, fa una partita onesta, non cerca di far muro: il catenaccio è un’arte, il contropiede una favola. Si batte alla pari – e senza soffrire – con l’Italia stramondiale, la controlla, non la spaventa ma l’affligge, gli azzurri sono molli, scoordinati. Basta guardare Orsolini, è una controfigura del bomber rossoblù. Poi – come dicevo – si vince. Dovremo accontentarci dei playoff ma Gattuso sa che non potrà andare molto avanti con una squadra così. Lavorare, lavorare va bene, ma non si sente profumo di classe.
Gli azzurri in pigiama avevano faticato a svolgere una trama di gioco. Primo tempo zero a zero, come a Oslo. Ma alla ripresa il gol non arrivava mai, niente anche dopo un’ora, poi finalmente allo scadere del tempo abbiamo spezzato le reni alla Moldova. Se fosse la vera Italia – debole coi deboli, forte coi forti – anche se incerottata, domenica sconfiggerebbe la Norvegia. Se fosse…
Le “nostre” partite le ho viste entrambe. A dire la situazione dell’Italia bastavano gli annunciati sogni della vigilia: “Speriamo che l’Estonia fermi la Norvegia”. Perchè quando noi siamo malridotti speriamo che lo siano anche i nostri rivali più pericolosi, mentre travestiamo i poveracci da eroi. L’Estonia David, la Norvegia Golia. E per 45′ ho visto i compagni di divano con gli occhi febbricitanti. In verità il più nervoso era Haaland. Ma guarda questi catenacciari che lo assillano. Commento: “Stasera non c’è, possiamo farcela” (siamo tutti estoni). Intervallo. Poi al 50′ magico cambiamento: gol di Sorloth e raddoppio al 52′, e al 56′ Haaland che si ripete al ’62. Il Vikingo Buono c’è. Al 64′ gol di consolazione di Saarma applaudito dai parenti. Bravo e Bello, ‘sto ragazzo. Compriamolo.
L’Italia vince solo nel finale in Moldova e salva la faccia
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