di Giorgio La Bruzzo
RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS) – Lo storico quarto posto ai Mondiali in Qatar e il biglietto già in tasca per quelli del 2026, il bronzo olimpico conquistato dai ragazzi a Parigi, le due finali consecutive alla Coppa d’Africa femminile e ora la Coppa del Mondo Under 20, impresa che al di là del Mediterraneo era riuscita solo al Ghana nel 2009. Soffia forte il vento del Marocco, non più una sorpresa ma ormai una certezza, un movimento in grande crescita, che ha gettato le basi della sua rinascita oltre 10 anni fa quando il governo ha indicato la via alla Federazione per creare un nuovo modello. Investimenti su stadi e centri sportivi, campetti di calcio accessibili a tutti anche nei villaggi più piccoli, ma anche nuove modalità di allenamento e soprattutto una gestione più sana e intelligente dei club, sempre più simili ad aziende, che ha permesso di attirare risorse anche dal settore privato: nasce così il circolo virtuoso che ha scritto il mese scorso in Cile un’altra pagina, con l’incredibile vittoria ai Mondiali di categoria firmata dall’Under 20 guidata Mohamed Ouahbi, 49enne tecnico formatosi nel calcio giovanile belga. “È stato il compimento di ciò che avevamo pianificato due anni e mezzo fa con questo gruppo – racconta all’Agenzia Italpress –, il risultato di un enorme sforzo compiuto nel corso degli anni con questa generazione, per prepararla a esprimersi al massimo livello”.
“Ma ciò che fa più felici questi ragazzi è sapere di aver reso orgogliosa un’intera nazione – prosegue Ouahbi – Abbiamo giocato ogni partita con questa idea in mente: rendere fiere tutte le persone che ci hanno sostenuto e incoraggiato. E penso che sia proprio questo ad aver fatto la differenza rispetto ad altre squadre: non giocavamo per noi stessi ma per un intero Paese”. L’Under 20 del Marocco è una delle 27 nazionali che si allena al “Complexe Mohammed VI de football”, struttura alle porte di Rabat inaugurata nell’estate 2019 dal re in persona. Una sorta di Coverciano da cui è partito il rilancio dei Leoni dell’Atlante, la cui ambizione va oltre gli straordinari risultati già raggiunti. “Sono risultati che fanno parte di un processo a lungo termine il cui obiettivo finale è raggiungere il massimo traguardo: vincere la Coppa del Mondo con la nazionale maggiore – assicura ancora il ct dell’Under 20 marocchina – Il Mondiale si gioca ogni quattro anni, il prossimo sarà nel 2026 e poi ci sarà quello del 2030 che ospiteremo qui (assieme a Spagna e Portogallo, ndr) ed è chiaro che tutto ciò che si sta facendo oggi ha come scopo quello di alzare un giorno quel trofeo, perché il Marocco ci crede, il Marocco sta investendo molto e si sta dando i mezzi per riuscirci”.
“Ora sappiamo di avere molto talento, sappiamo che stiamo lavorando sempre meglio, e quindi quell’idea è molto presente, è chiaro che tutti stiamo inseguendo quel sogno, e speriamo davvero di realizzarlo un giorno”, l’auspicio di Ouahbi. La cui Under 20 è pronta a fare da serbatoio per la rosa di Regragui. “Ci sono tanti giocatori che sono già nel giro della nazionale maggiore e altri che vi si uniranno presto – conferma – Non farò nomi, perché ci sono davvero tanti elementi di quel livello, tutto dipenderà dalla loro continuità”. Ma questi ragazzi, come tutto il Marocco, hanno già capito una cosa: sognare si può, niente è impossibile.
– foto Royal Morocco Football Fédération –










