Vance in Israele “Se Hamas non si disarma, sarà annientato”. Prevista per stasera la consegna di altri due corpi

Mandatory Credit: Photo by Shutterstock (15454930e) =vance= looks on as United States President Donald J Trump announces the 2026 World Cup draw will be held at the Kennedy Center in December in the Oval Office of the White House in Washington, DC. The FIFA World Cup, coming to North America next summer will be the first World Cup with three host countries in the U.S., Canada and Mexico, and it will be the first to feature a 48-team field. President Donald Trump Announces 2026 World Cup Draw, Washington, District of Columbia, USA - 22 Aug 2025

TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – “Come ha detto Trump, se Hamas non collabora, verrà annientato”. Lo ha detto ai giornalisti il vicepresidente statunitense, J.D. Vance, durante la visita al centro di comando statunitense che supervisiona l’accordo di Gaza allestito a Kyriat Gat, nel sud di Israele, durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche l’inviato Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il consigliere di Trump, Jared Kushner. Vance ha ribadito “l’impegno per il ritorno dei corpi degli ostaggi. Ci vorrà più tempo del previsto”. E sul cessate il fuoco, Vance ha dichiarato di sperare che l’accordo di Gaza tra Israele e Hamas tenga. “Quello che abbiamo visto la scorsa settimana mi dà grandi speranze che il cessate il fuoco regga”, ha detto.Data la storia del conflitto, penso che tutti dovrebbero essere orgogliosi di dove siamo oggi. Mi sento sicuro che questa pace durerà”, ha detto, aggiungendo che “non si fanno cose difficili facendo solo ciò che è certo al 100%”.

Vance ha aggiunto che la base del Comando centrale Usa (Centcom) è ora operativa e ha sottolineato che le forze di mantenimento della pace sul campo a Gaza non saranno americane. Il vicepresidente ha detto che “tutti hanno un ruolo da svolgere” per quanto riguarda quali Paesi contribuirebbero alla forza di mantenimento della pace a Gaza, ma che la decisione spetta alla fine al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Stiamo creando una struttura di controllo flessibile sul campo. Dobbiamo ricostruire Gaza e garantire che palestinesi e israeliani possano vivere in sicurezza e pace”, ha aggiunto Vance. Il vicepresidente Usa ha ribadito: “Non ci saranno soldati americani a Gaza, quello che possiamo fare qui è fornire un coordinamento vitale – Israele, Stati del Golfo, Turchia, Indonesia – come portarli a lavorare insieme in un modo che porterà la pace”.

“Non forzeremo i nostri amici israeliani quando si tratta di truppe straniere sul loro suolo”, ha precisato Vance. Il capo del Centcom, Brad Cooper, ha aggiunto che la base sarà il fulcro di tutto ciò che entra ed esce da Gaza. Nel corso della conferenza stampa, Kushner ha detto: “Crediamo tutti che a Gaza si possa creare qualcosa di meglio”. Sulla ricostruzione, Kushner ha chiarito che “non inizieremo a ricostruire il territorio controllato da Hamas”. Kushner ha aggiunto che “i fondi per la ricostruzione non entreranno nelle aree in cui governa Hamas. Ci sono accordi nelle aree sotto il controllo dell’esercito israeliano per iniziare la ricostruzione per dare ai palestinesi un posto dove vivere e lavorare”. 

Mentre Witkoff, che insieme a Kushner, ha incontrato una delegazione dei 20 ostaggi israeliani liberati da Hamas la scorsa settimana dopo due anni in seguito all’intermediazione Usa, ha affermato: “Abbiamo fatto più progressi di quanto pensassimo. Abbiamo incontrato i sopravvissuti alla prigionia. Non ho visto vittime nella stanza, ma persone forti”.

IDENTIFICATO UN OSTAGGIO, OGGI IL RILASCIO DI ALTRI DUE

L’istituto di medicina legale ha identificato il corpo dell’ostaggio consegnato ieri sera da Hamas alla Croce Rossa e successivamente giunto in Israele. Appartiene a Tal Haimi.

“Il governo israeliano condivide il profondo dolore della famiglia Haimi e di tutte le famiglie degli ostaggi deceduti. Il governo e l’intero apparato israeliano di risposta alla cattura degli ostaggi rimangono determinati, impegnati e lavorano instancabilmente per restituire tutti gli ostaggi deceduti per una degna sepoltura nella loro patria. La sua memoria sia benedetta”, si legge nella dichiarazione dell’ufficio del primo ministro.

Lunedì sera Hamas ha consegnato a Israele il corpo dell’ostaggio Tal Haimi. Haimi, 41 anni, capo della squadra di protezione civile del Kibbutz Nir Yitzhak, è stato ucciso mentre difendeva la sua comunità il 7 ottobre 2023 e il suo corpo è stato rapito e portato nella Striscia di Gaza. Hamas ha consegnato la bara in serata, affermando di aver localizzato il corpo il giorno prima.

Le Brigate Abu Ali Mustafa, l’ala militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, hanno successivamente dichiarato di aver trattenuto il corpo. Con il ritorno di Haimi, rimangono a Gaza i corpi di 15 ostaggi.

Hamas ha confermato in una dichiarazione ufficiale che consegnerà i corpi di due ostaggi israeliani alle 21 (le 20 in Italia).

HAMAS “VOGLIAMO RESTITUIRLI, MA CI SONO OSTACOLI”

Il gruppo terroristico palestinese Hamas è disposto a trovare e consegnare i 15 corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia, se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti. In un’intervista alla tv egiziana Al-Qahera, il leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato: “Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi degli ostaggi secondo l’accordo. Non desideriamo trattenere nessuno con noi: lasciamo che tornino ai loro parenti, e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità”. Al-Hayya, scampato all’attacco di Israele a Doha, aggiunge che è difficile raggiungere i corpi perché alcuni si trovano sottoterra e sotto gli edifici, e osserva che ciò richiede tempo e attrezzature. Hamas ha dichiarato da tempo che avrebbe bisogno di macchinari aggiuntivi per localizzare i restanti ostaggi deceduti. Israele ha accusato Hamas di mentire, affermando di poter restituire quasi tutti i corpi in tempi brevi. Ci sono inoltre preoccupazioni sul fatto che il gruppo terroristico possa riutilizzare le attrezzature pesanti per altri scopi.

HAMAS LAMENTA L’INGRESSO DI POCHI AIUTI

L’ufficio stampa del governo di Gaza, sotto il controllo del gruppo terroristico Hamas, ha annunciato oggi che solo 986 camion carichi di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, un numero significativamente inferiore a quello concordato nell’accordo di cessate il fuoco. L’ufficio stampa del governo di Hamas ha affermato che entro ieri sera sarebbero dovuti entrare a Gaza un totale di 6.600 camion. Il numero medio di camion entrati a Gaza dall’entrata in vigore del cessate il fuoco non supera gli 89, sui 600 camion che dovrebbero entrare ogni giorno, secondo la dichiarazione. Quattordici camion carichi di gas da cucina e 28 carichi di combustibile sono entrati nell’enclave per le attività di panetterie, ospedali, generatori e altri servizi vitali. Il 10 ottobre scorso è entrato in vigore l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, basato su un piano graduale presentato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La prima fase prevede il rilascio di ostaggi israeliani in cambio di detenuti palestinesi. Tuttavia, Hamas ha ancora nelle sue mani i corpi di 15 ostaggi e per questo le autorità israeliane hanno limitato l’accesso degli aiuti nell’enclave palestinese.

FERITI DUE SOLDATI ISRAELIANI A KHAN YOUNIS

Due soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) sono rimasti leggermente feriti dopo che il loro carro armato è stato colpito da un ordigno esplosivo nella zona di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, questa mattina. Lo hanno riferito le Idf. L’incidente è avvenuto alle 12:30, durante le operazioni di sgombero dell’area in cui sono di stanza i militari. Secondo un’indagine militare preliminare, non sono stati individuati terroristi nella zona al momento dell’esplosione della bomba. Le Idf stanno indagando per stabilire quando l’ordigno esplosivo sia stato posizionato nell’area.

NEW YORK TIMES “GLI USA TEMONO CHE NETANYAHU POSSA FAR DERAGLIARE IL CESSATE IL FUOCO”

I funzionari di Washington temerebbero che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, possa porre fine al cessate il fuoco a Gaza e tornare in guerra contro il gruppo armato Hamas. Lo riporta il New York Times, citando diversi funzionari statunitensi anonimi, secondo cui cresce la preoccupazione nell’amministrazione che Netanyahu possa agire attivamente contro l’accordo, afferma il rapporto. In questo contesto si inserisce l’arrivo in Israele degli inviati americano Steve Witkoff e Jared Kushner, in attesa che il vicepresidente J.D. Vance atterri a Tel Aviv nelle prossime ore. Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza il 10 ottobre, si sono verificate alcune violazioni con Israele che accusa Hamas di non rispettare l’accordo di Sharm el-Sheikh. Il gruppo terroristico al potere a Gaza non ha consegnato ancora i corpi di 15 ostaggi, affermando di avere difficoltà a localizzarli. Secondo il Washington Post, sono in corso colloqui con la Turchia per l’invio di una squadra specializzata nel recupero di corpi per aiutare a localizzare i corpi di ostaggi a Gaza.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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