In testa Napoli e Roma, primato del Sud

A chi giova il pareggino di Torino? Formalmente a nessuno, sostanzialmente a Tudor. E’ come se avesse vinto. La rabbia di Allegri – espressa in termini teatrali – lo conferma. Il rigore calciato alle stelle da Pulisic al 52′ ne è la prova. Non solo, il Milan era arrivato a Torino largamente favorito. Tutto sommato una lotta fra impotenze. Gol – sbagliati – a grappoli. Vendette sfumate (Vlahovic vs. Allegri, Rabiot vs. staff bianconero). Prima di definirlo un match clou pensateci bene. Solo una partitissima della mutua le cui esaltanti emozioni appartengono al telecronista. Così si vende il calcio. Poi ci si lamenta se gli “altri sport” rapiscono la gioventù (a proposito, auguri Sinner). In testa Napoli e Roma. Il primato del Sud. Non capisco ma mi spiego il Napoli spaventato dall’orgoglioso Genoa: dopo le sue prove non si discute di tecnica o di tattica ma di psicologia. Ha giocato in Champions con lo Sporting, mercoledì scorso, l’ha battuto con due gol del favoloso Hojlund, ha mostrato energia, intensità, buona salute insomma, ma la domenica rischia guai: è stanco. Che bello il campionato dello scudetto senza Coppa. Erore- direbbero a Roma. Le grandi squadre – soprattutto in passato – non piangevano. Giocavano. Vincevano. Perdevano anche, e in questo caso – trattandosi di Champions, non di Mitropa – c’entravano pure gli avversari. O gli errori. Cos’è successo. Che certi critici – ahimè tanti – sostengono che è meglio aver un solo impegno. Ricordo quando Sarri, proprio a Napoli, preferì rinunciare all’Europa League per vincere lo scudetto. E perse entrambi. Ho visto il Napoli soffrire col Genoa, i rossoblù avevano solo più passione, e un favoloso gol di tacco di Ekhator. Poi, dopo un’ora che ha rimesso le idee a posto – noi siamo il Napoli scudetto! – Anguissa ha fermato al ’57 il Genoa orgoglioso e al ’75 il divo Hojlund ha ristabilito i valori in campo. E’ vero, Conte ha ancora da lavorare – e lo sa – ma più sulla testa che sui piedi. Senza voler irritare qualcuno, dico che l’Inter tutto questo lo sa e corre serena verso la meta agognata. Tanto per dire, se Chivu avesse De Bruyne lo tratterebbe da titolare. E anche questa è una questione psicologica. Alla Tafazzi. Ho visto la Roma abbattere la Fiorentina: mentre la politica del lamento sbugiarda Gasperini – che in realtà ha una squadra di valore – mette a rischio Pioli. Ho visto Cambiaghi e Orsolini affondare il Pisa, niente di straordinario, ma segnalo a Gattuso che Orsolini continua a fare il suo mestiere – niente miracoli – mentre Cambiaghi gioca alla grande, uomo squadra assoluto.

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