ROMA (ITALPRESS) – Le circa 45 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, alcune con a bordo attivisti italiani, hanno proseguito la navigazione, avvicinandosi alle 130 miglia nautiche dalla costa di Gaza. “Mentre ci avviciniamo a Gaza, restiamo vigili mentre entriamo nell’area dove le precedenti flottiglie sono state intercettate e/o attaccate”, scrive la Global Sumud Flotilla sui social. “Continuiamo a navigare senza lasciarci scoraggiare dalle minacce e dalle tattiche intimidatorie di Israele”, si legge sui social.
SCOTTO “CI FERMEREMO ALL’ALT DELLA MARINA ISRAELIANA”
“In questo momento siamo a circa 125 miglia, in attesa di capire come evolverà la situazione – così Arturo Scotto ai microfoni di Radio Cusano Campus -. Ci muoviamo con cautela, in una fase di attesa, consapevoli che potrebbe verificarsi un’intercettazione da parte delle forze israeliane. Alcuni mezzi agili si sono già avvicinati alle imbarcazioni principali, osservando da vicino: un segnale di monitoraggio e presa di misure in vista di possibili controlli. L’aspetto positivo è che, qualora ciò avvenisse, accadrebbe in pieno giorno, riducendo così i rischi di incidenti o spiacevoli inconvenienti”.
“È vero che davanti a un alt della marina israeliana ci fermeremo – ha spiegato -. Ci sono due motivi chiari: primo, perché una barca a vela contro una fregata militare sarebbe come Davide contro Golia; secondo, perché i nostri protocolli, in linea con la Convenzione di Montego Bay, prevedono di rallentare e accettare il controllo in caso di intercettazione militare. Si tratta di procedure stabilite per imbarcazioni sospettate di traffici illeciti, che non è assolutamente il nostro caso: trasportiamo soltanto riso, farina e acqua”. “Andiamo avanti uniti con la flottiglia, con disciplina e cautela, forti dei training svolti insieme e della nostra determinazione a portare aiuti” ha infine sottolineato il deputato.
– Foto IPA Agency –
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