ROMA (ITALPRESS) – “La libertà è l’unica religione che non divide ma unisce. Ognuno ha bisogno di un pezzo in più di libertà, che sia sociale, economica, lavorativa, affettiva, sessuale, di cura, di vita. E fa bene a tutti, perché una libertà che riguarda una persona è una libertà che poi invade di sé, come diceva Benedetto Croce, il resto della società e della storia”. Lo afferma Alessandro Cecchi Paone, che in un’intervista a Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress parla del suo libro “I colori della libertà. La mia vita per i diritti di tutti”, edito da Piemme.
I colori della libertà per Cecchi Paone chiedono “il rispetto dell’habeas corpus. Nel 1.100-1.200 in Inghilterra i baroni imposero al re di non toccare la libertà del loro corpo. Voleva dire all’epoca “Non ci puoi incarcerare, non ci puoi torturare, non ci puoi privare dei nostri diritti fisici. Tutto questo poi nella tradizione anglosassone vuol dire che ognuno di noi è titolare della sua fisicità. Nel libro mi occupo anche di eutanasia, la Corte Costituzionale chiede una legge che il Parlamento non fa. Si parla anche di lotta contro il dolore cronico: troppa gente soffre, c’è una legge del 2010 che non viene applicata né rispettata – prosegue -. C’è anche il capitolo della lotta per i diritti delle donne. Sono fondamentali nelle famiglie e nella società, una grande maggioranza italiana e mondiale trattata come una minoranza. Le donne vengono assunte per ultime, licenziate per prime e guadagnano meno degli uomini a parità di mansione e in più la loro attività casalinga non viene riconosciuta, pagata”.
Per il giornalista e scrittore sui diritti LGBTQ+ i passi avanti ci sono, ma “lenti”. “Sono possibili le unioni civili ma non la stepchild adoption, quindi è una parziale apertura”. A chi parla di tirannia delle minoranze, Cecchi Paone risponde così: “Noi vogliamo semplicemente aggiungere altre possibilità a quelle che già esistono, non vogliamo escludere tutto ciò che c’era prima. Io vorrei ricordare che l’Italia è il paese più vecchio al mondo insieme con il Giappone. Non facciamo figli, allora che succede alla famiglia tradizionale? Secondo me noi dovremmo aprire la possibilità a tutti di esprimere se stessi come meglio credono e come meglio sentono, senza escludere nessuno”.
Infine, in riferimento alle crescenti tensioni internazionali e ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, Cecchi Paone sottolinea: “Mattarella ha detto che sembra di stare nel 1914, fa riferimento all’inizio della prima guerra mondiale. Sono d’accordo e tengo la barra dritta citando due meravigliosi personaggi. Il primo è Pertini, che diceva “Svuotate gli arsenali e riempite i granai”, il secondo è Martin Luther King: “Sogno che tutti abbiano tre volte al giorno qualcosa da mangiare””.
-Foto Italpress-
(ITALPRESS).