Mattarella “Si rischia di scivolare in un baratro di violenza”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Nataša Pirc Musar, Presidente della Repubblica di Slovenia,in occasione della visita Ufficiale (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

LUBIANA (SLOVENIA) (ITALPRESS) – Quanto avvenuto in Polonia, con la violazione dello spazio aereo da parte di droni russi, “è gravissimo” e “non è la prima volta che questo avviene in paesi confinanti con la Russia. Uguale preoccupazione induce quanto avvenuto in Qatar” con l’attacco israeliano dei giorni scorsi. “E’ inaccettabile che si violi la sovranità di un Paese. Quello che crea allarme è che ci si muove in un crinale in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Lubiana, nelle dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro con la presidente della Repubblica di Slovenia, Natasa Pirc Musar.
Ricordando quanto avvenne nel 1914 con l’inizio della prima guerra mondiale, il capo dello Stato ha sottolineato che “l’imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze anche se non sono scientemente volute”.
“Anche le dichiarazioni frequenti, anche odierne, che vengono dal Cremlino, minacciose nei confronti dei Paesi europei, sono un elemento che induce all’allarme”, ha sottolineato il capo dello Stato.
“Noi contiamo molto su quanto può fare l’Unione Europea, con l’aspirazione alla pace che la contraddistingue, anche nell’ambito dell’Onu, restituendo il peso che le Nazioni Unite hanno avuto in altri momenti perchè vi sia un freno”, ha aggiunto.
“Dall’Ucraina giungono segnali tutt’altro che rassicuranti e sempre più allarmanti. Si vedono bombardamenti quotidiani sulla popolazione civile ucraina”, ha ricordato Mattarella, aggiungendo che “in Medio Oriente la condizione rimane drammatica. Dopo la pagina oscura del 7 ottobre, con ostaggi ancora detenuti da Hamas in maniera inammissibile, quello che avviene a Gaza non è accettabile. Una popolazione intera ridotta alla fame è una situazione che la comunità internazionale e le coscienze individuali non possono accettare accettare. Il ruolo delle Nazioni Unite è fondamentale per riaffermare nella vita internazionale una propensione al dialogo”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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