Chiusa la camera ardente per Pippo Baudo, applausi della folla all’uscita del feretro. Domani i funerali nella sua Sicilia

ROMA (ITALPRESS) – È stata chiusa la camera ardente allestita per Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie, a Roma. All’esterno dal teatro una folla di cittadini e ammiratori ha accolto l’uscita del feretro con un applauso. I presenti hanno applaudito il feretro anche al momento della partenza del carro funebre, diretto sotto l’ufficio di Baudo, in via della Giuliana.

Il feretro del celebre conduttore televisivo scomparso all’età di 89 anni dovrà ora affrontare il suo ultimo viaggio verso Militello in Val di Catania, dove Baudo era nato, dove si terranno i funerali nella giornata di domani. La funzione religiosa sarà celebrata alle ore 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella.

AMADEUS “NON C’E’ UN EREDE, ERA UNICO”

“Non c’è l’erede di Baudo, di Costanzo, di Mike Bongiorno, di Raffaella Carrà semplicemente perché erano unici”. Lo ha detto Amadeus, parlando con i giornalisti all’uscita dalla camera ardente di Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie. “Sarebbe una cosa giustissima, bellissima, Pippo era affezionato a questo teatro” ha affermato il conduttore parlando della possibilità di intitolare il teatro a Baudo. “Chi ha lavorato in questo teatro inevitabilmente lascia un pezzo di cuore. La cosa più importante è che chi ha fatto la televisione come Pippo Baudo venga sempre ricordato, citato e preso ad esempio, non solo nei prossimi giorni ma il più a lungo possibile”. Amadeus infine ha ricordato uno dei consigli ricevuti da Baudo: “Fare sempre la televisione con grande passione, amore e rispetto per la gente sapendo che si entra nelle case degli italiani”.

CHIAMBRETTI “IL TEATRO DELLE VITTORIE MERITA IL SUO NOME”

“Penso che Pippo Baudo incarnasse tutti noi. Pregi e difetti dell’italiano”. Lo ha detto Piero Chiambretti prima di entrare al Teatro delle Vittorie per rendere omaggio a Pippo Baudo. “Sanremo era una cassa di risonanza quindi si è trovato a scontrarsi e a risolvere problemi anche con i sindacati, con i lavoratori, con ‘Cavallo pazzo'”, ha detto il conduttore ricordando come Baudo si sia occupato anche di politica e attualità a “dimostrazione che avesse un occhio a 360° sui fatti non solo della musica e dello spettacolo, ma anche della vita sociale”. Un omaggio da parte della Rai? Citando la Carrà e Frizzi, Chiambretti ha aggiunto: “Sono persone che hanno reso grande questa azienda e l’azienda li deve ricordare al meglio. Non basterà uno spettacolo. Questo teatro che l’ha visto protagonista per anni meriterebbe il suo nome”. Infine ha ricordato l’ultimo Sanremo di Baudo del 2008 condotto insieme: “Voleva raggiungere le 13 presenze, quindi era molto eccitato per questo record personale. Era divertente anche quando non parlava, perché nel privato spesso usava la faccia, le smorfie, gli occhi che dicevano tantissimo. Era un uomo molto colto e per fare cose semplici bisogna essere molto complessi”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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