ROMA (ITALPRESS) – Poche ore, rispetto all’intera giornata di ieri, ma cariche di commozione. Sono quelle che abbiamo vissuto in questo secondo giorno nella camera ardente allestita per Pippo Baudo presso il Teatro Delle Vittorie. Le porte sono state aperte questa mattina alle 9.00 e chiuse alle 12 per permettere al sacerdote, padre Albino Marinolli della parrocchia “Cristo Re” di viale Mazzini, di impartire la benedizione alla salma in forma strettamente privata prima della partenza per Militello in Val di Catania dove domani alle 16.00 si svolgeranno i funerali del conduttore scomparso lo scorso sabato.
Anche oggi il flusso di persone che hanno voluto portare l’ultimo saluto a Baudo è stato ininterrotto. Per tutta la mattinata, come nella giornata di ieri, a rappresentare la Rai nella camera ardente c’erano il direttore generale Roberto Sergio e il consigliere di amministrazione Simona Agnes. Poco prima della benedizione della salma è arrivato l’amministratore delegato Giampaolo Rossi. Tante le firme sui libri collocati all’ingresso del Delle Vittorie e tanti i “Grazie, Pippo!” scritti sulle pagine. Qualcuno lo ha anche ringraziato “per averci regalato Eros per sempre”. Ramazzotti, ovviamente.
LE PAROLE DI AMADEUS
La commozione è quella, ad esempio, del lungo abbraccio tra Tiziana Baudo e Simone Annichiarico, figlio di Walter Chiari: un affetto nato probabilmente al tempo della relazione tra il conduttore e la madre di Simone, Alida Chelli, e consolidato nel tempo. Particolarmente commosso è apparso anche Michele Placido che ha ringraziato Baudo davanti al feretro così come lo era Ambra Angiolini, uscita in lacrime: “Mi chiamò quando seppe che avrei messo in scena la serie su Livatino, il giudice, e che papa Francesco aveva voluto questo progetto e mi aveva incontrato” ha raccontato lui; “Lo ringrazio per avermi rimessa in carreggiata quando ne avevo bisogno. Era un uomo gentile che chiedeva sempre prima “Come stai?”, una cosa bellissima e non scontata”.
Particolarmente intensi i minuti trascorsi davanti al feretro da Amadeus, tornato in quel Delle Vittorie nel quale ha condotto per anni “Affari tuoi” e “Soliti ignoti”. Un ritorno in Rai, seppure per una circostanza così particolare, dopo l’addio della scorsa stagione: “Ho passato 25 anni nella famiglia Rai e 25 anni non si dimenticano in un anno. Quindi questo luogo per me è come rientrare a casa” ha detto il conduttore, il cui percorso artistico con la Rai presenta certo alcune similitudini con quello di Baudo. All’inevitabile domanda su un possibile erede di Pippo, Amadeus ha risposto che “non c’è, come non c’è l’erede di Costanzo, di Mike Bongiorno o di Raffaella Carrà perché erano unici. Se, però, parliamo del grande varietà della Rai, uno che può farlo è Rosario (Fiorello, ndr)”.
Ricordando i consigli datigli da Baudo sul Festival di Sanremo prima ancora di sapere che lui lo avrebbe fatto, Amadeus ha concluso: “La televisione di Pippo era una televisione bellissima, era avanti. Tutti possono essere in televisione ma pochissimi la fanno”.
Tra gli altri volti noti visti questa mattina ci sono quelli dell’amico Gianni Ippoliti, di Maurizio Mattioli, Salvo Sottile, Gigliola Cinquetti, Giorgio Panariello e Marco Masini, questi ultimi due arrivati insieme: “Pippo Baudo è il santo patrono del varietà che, purtroppo, sta un po’ scomparendo e, invece, andrebbe rivalutato. Spero che questa scomparsa possa avere acceso un faro sul varietà che se ne sta andando pian piano. Un erede? Ce ne sono tanti ma per patriottismo io direi Carlo Conti” ha detto Panariello.
Masini ha ringraziato Baudo anche perché, “senza di lui, non sarebbe mai uscita “Vaffanculo”. È stato il primo a sdoganarla, un grande coraggio che forse oggi manca nelle canzoni”. Il primo ad arrivare questa mattina è stato Piero Chiambretti, l’ultimo Michele Bongiorno, il figlio di Mike, per il quale, oltre ai tanti ricordi di quando era bambino, “la cosa più importante è che Pippo era di fianco a me nel portare la bara di papà al funerale. Tra loro non c’era competizione ma una sincera amicizia”.
Chiambretti ha sottolineato come Baudo abbia “inventato la televisione italiana. Era considerato un conservatore e, invece, è stato un rivoluzionario. Penso – ha concluso che Pippo incarnasse tutti noi, pregi e difetti dell’italiano”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).









