Mondiali2026, Gravina “Norvegia più forte, ma non accetto perdere così”

Gabriele Gravina ( president of Italian football federation) in Oslo during World Cup 2026 Qualifiers - Italy vs Norway press conference, FIFA World Cup match in Oslo, Norway, June 05 2025

ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo riconoscere che la Norvegia ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Credo che sia una delle Nazionali più forti in assoluto, ma non solo sotto il profilo tecnico, fisico e atletico, ma rappresenta anche qualità con campioni straordinari. In questo momento sono più forti di noi. Si può anche perdere, il problema è capire come si perde. Credo che un approccio diverso, che solleticava quel fuoco dentro al quale fa riferimento Buffon, poteva e doveva dare un epilogo diverso. Perdere in questo modo non lo accetto. Spero che l’importanza della partita fosse percepita, se così non fosse ci sarebbe da fare un’analisi ancora più profonda”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, nel corso del Festival della Serie A a Parma, commenta la sconfitta dell’Italia contro la Norvegia nella prima partita delle qualificazioni mondiali. “E’ un obiettivo che dobbiamo comunque centrare. Oggi si cercano alibi, momenti di comfort zone per cercare di proiettarsi nel proprio miglior equilibrio di prospettiva futura come singolo, non come appartenenza a una straordinaria forza sociale rappresentata da un colore che indossi e che hai il dovere di onorare”, ha aggiunto.
“Italia fuori dal Mondiale per la terza volta consecutiva? Non ci voglio pensare, accantono questa idea, mi fa stare male. Credo in questa squadra, in questo progetto che va avanti da sei anni”
ha proseguito Gravina. “Abbiamo investito tantissime energie, sento tante critiche. Ma provate a vedere i risultati giovanili, sono risultati storici. E’ assurdo non valorizzare degli aspetti fondamentali di una rivoluzione progettuale partita sei anni fa – aggiunge -. L’Italia non poteva vivere di rendita dopo l’addio di grandissimi campioni. La storia si costruisce, non si tramanda in termini di eredità di branding. La Nazionale di riferimento dei giovani talenti è l’Under 17, la vedremo tra qualche anno. Avrei dovuto accelerare questo processo, abbiamo sbagliato i tempi? Accelereremo sulla valorizzazione dei giovani, sulla fusione di tre macroaree (settore giovanile, settore tecnico e Club Italia) che oggi non dialogano tra loro”.
“Non vedo la possibilità di mollare in un momento così delicato. Ne sono convinto io e quasi il 99% degli addetti ai lavori che mi hanno dato fiducia pochi mesi fa. Se dovessi immaginare che le ipotesi alternative possano essere in grado di dare un contributo innovativo lo farei, ma sono convinto del contrario. Si potrebbe generare un ulteriore danno. Abbiamo degli obiettivi e dobbiamo andare avanti nelle progettualità” ha proseguito Gravina analizzando il momento azzurro. “I progetti in ambito sportivo richiedono dieci anni. La nostra Under 17 sarà pronta tra tre/quattro anni. Il talento c’è, lo confermano i risultati sportivi di squadra e le certificazioni ai singoli calciatori. Ma il talento, per poter diventare campione, deve cogliere opportunità, e queste opportunità bisogna offrirgliele. Non ci si può arrivare tramite una trasformazione regolamentare, non si può impedire l’ingresso di alcuni giocatori – sottolinea Gravina -. Non è un fatto di vincoli ma di vocazione, di scelta imprenditoriale. Dobbiamo cominciare a lavorare sul concetto di filiera, dando alla Serie A il ruolo di motrice del calcio italiano, pensare che tutte le componenti lavorino nell’ottica di offrire alle squadre di riferimento calciatori già formati e pronti”.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]