Toscana, Regione adotta piano interventi contro peste suina

Le Refuge Groin Groin acceuille des animaux d elevage en particulier des cochons. Ces animaux rescapes des abattoirs des elevages de la maltraitance ou de l abandon sont pres d une centaine et cohabitent sur 12 hectares a ciel ouvert entre Le Mans et Laval Cochons poules coqs vaches vivent en harmonie dans un bien etre ideal le 11 juin 2021 a Neuvillette en Charnie The Refuge Groin Groin welcomes breeding animals in particular pigs. These animals rescued from the slaughterhouses of the breeding of the mistreatment or the abandonment are almost a hundred and cohabit on 12 hectares open air between Le Mans and Laval Pigs hens cockerels cows live in harmony in an ideal well-being on June 11, 2021 in Neuvillette in Charnie//LEFOUILLETHIERRY_12180028/2107201229/Credit:THEIRRY LE FOUILLE/SIPA/2107201231 (Neuvillette - 2021-06-11, THEIRRY LE FOUILLE/SIPA / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

FIRENZE (ITALPRESS) – Via libera dalla giunta all’adozione del “Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (sus scrofa)”. Il Piano (in acronimo Priu) contiene i dati sulla presenza e diffusione del cinghiale in Toscana, gli obiettivi di riduzione del rischio Psa, l’analisi delle aree e situazioni particolari di rischio e le azioni necessarie per la riduzione delle consistenze della specie nei diversi ambiti di competenza: territorio cacciabile; aree protette e aree soggette al controllo/contenimento faunistico. Il piano di prelievo annuale è ripartito a livello provinciale e prevede annualmente un momento di monitoraggio degli incrementi della specie. Riguardo alla diffusione delle peste suina africana, la Toscana risulta attualmente zona indenne. Le aree più prossime alla zona infetta sono situate nel settore nord occidentale (nelle province di Massa Carrara, Pisa, Lucca) e, più di recente, nel settore sud (province di Grosseto, Livorno e Siena). Il cinghiale oltre a essere veicolo possibile dell’infezione Psa e di altre patologie, negli ultimi anni ha rappresentato per la Toscana un elemento faunistico di grande problematicità. “L’attenzione per la peste suina è massima. Da tempo abbiamo attivato le procedure e i protocolli necessari nelle zone limitrofe a quelle a rischio, costituendo anche l’unità di crisi sanitaria per le emergenze epidemiche, che riunisce Asl, Istituto zooprofilattico e Regione, sia a livello regionale che locale – commenta la vicepresidente della Regione Toscana e assessora all’agricoltura e alla caccia Stefania Saccardi – Abbiamo anche avviato interventi di sorveglianza passiva: gli operatori, coordinati dalle locali Atc e dalle Asl direttamente interessate, dotati di apposito kit per operare in biosicurezza, hanno il compito di cercare e segnalare sul territorio carcasse di cinghiale e analizzarle, con l’obiettivo di garantire un tempestivo riscontro dell’eventuale infezione”.
– Foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

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