NOVI SAD (SERBIA) (ITALPRESS) – L’argento, le lacrime e l’orgoglio. L’Italia conquista uno splendido secondo posto nella gara a squadre di sciabola maschile Under 20 ma la giornata di oggi ai Campionati Europei Giovani e Cadetti di Novi Sad 2022 consegna alla storia anche molto altro. Perchè la “lezione” della scherma, stavolta, è arrivata fuori dalla pedana. E’ costata il sacrificio di altre possibili medaglie per fiorettiste e spadiste, o almeno della possibilità di lottare per conquistarle dopo aver lavorato tanto per questo obiettivo, ma il coraggio e la forza di una decisione convinta e avvertita come necessaria è andata oltre il doloroso rimpianto di un risultato agonistico che le azzurre della spada e del fioretto avrebbero voluto e meritato. “La FIE non ha ancora affrontato la raccomandazione del CIO, circa l’esclusione delle delegazioni di Russia e Bielorussia, e così abbiamo dovuto fare da soli. In piena condivisione con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, abbiamo deciso di lasciare la gara a squadre in caso di incontri con le formazioni russe”, ha comunicato Paolo Azzi, presidente della Federazione Italiana Scherma, in apertura della quarta giornata dei Campionati Europei Giovani e Cadetti di Novi Sad 2022 che inaugurava il programma delle gare a squadre Under 20. E così, recependo il messaggio del CIO, la Nazionale azzurra ha deciso di non presentarsi alla duplice sfida con la Russia sia nella prova di spada femminile che di fioretto femminile. A seguito di questa azione, condivisa e annunciata anche da diversi altri Paesi partecipanti, è stata poi la stessa Russia a ritirare le proprie formazioni dalla kermesse continentale in corso in Serbia. Fin qui la fredda cronaca. In mezzo, occhi lucidi per un mare di emozioni. Quelle delle ragazze in pedana, soprattutto. Le fiorettiste Irene Bertini, Giulia Amore, Carlotta Ferrari e Matilde Molinari hanno debuttato vincendo d’autorità il match contro la Gran Bretagna per 45-32. L’hanno fatto con la gioia di tirare di scherma e con una fascetta giallo-blu al braccio, i colori della bandiera dell’Ucraina. A quel punto il tabellone dei quarti di finale proponeva la sfida Italia-Russia. E la Nazionale azzurrina del fioretto femminile s’è sfilata. Praticamente negli stessi minuti, a pochi metri di distanza, la scena si ripeteva nella spada femminile. Il team delle spadiste composto da Gaia Caforio, Carola Maccagno, Lucrezia Paulis e Vittoria Siletti ha sconfitto nel match d’esordio la Turchia per 40-33, qualificandosi per l’assalto che sarebbe valso il podio, che le contrapponeva alla Russia. L’Italia non l’ha disputato. Una scelta sancita nell’abbraccio delle ragazze del fioretto e della spada con i loro maestri, Francesca Bortolozzi e Giuseppe Pierucci per le fiorettiste, Paolo Zanobini e Mario Renzulli per le spadiste, con il presidente della Fis, Paolo Azzi e con il Capo Delegazione, Sebastiano Manzoni. Nel frattempo, in tarda mattinata, nell’unica gara che ancora doveva partire, quella di sciabola maschile a squadre, è stata proprio la Russia la prima e unica Nazione a ritirarsi. E così, mentre l’Italia degli sciabolatori, composta da Pietro Torre, Emanuele Nardella, Lorenzo Ottaviani e Giorgio Marciano, guidati dai maestri Tommaso Dentico e Sorin Radoi, cominciava il proprio percorso nel tabellone da 16 dal match contro l’Ungheria, la squadra ucraina di fioretto femminile raggiungeva le fiorettiste azzurrine, che stavano tifando per i propri compagni, per ringraziarle del gesto di solidarietà. Un saluto emozionante, un abbraccio sentito, tante inevitabili lacrime di commozione. Una lezione di sport in tempi di guerra. “Le nostre ragazze sono state encomiabili, sia negli assalti disputati e vinti nei primi turni che al momento della rinuncia. A tutte loro rivolgo un ringraziamento di vero cuore, e un elogio per il loro splendido comportamento: a Giulia, Irene, Carlotta, Matilde, Gaia, Carola, Vittoria e Lucrezia dico che tutta la scherma italiana è orgogliosa di loro”, le parole del numero uno della Fis Paolo Azzi. La prova di sciabola maschile, l’unica ancora con un “significato sportivo” non alterato in corso d’opera, è proseguita con una grandissima prestazione degli azzurrini. Prima il successo per 45-39 sugli ungheresi, poi il quarto di finale vinto 45-37 sulla Polonia, e l’affermazione ancor più netta in semifinale contro la Spagna, battuta 45-31 con l’ingresso nella penultima frazione di Marciano al posto dell’infortunato Nardella, che non ha fatto rimpiangere il compagno, fino a quel punto autore di una prova maiuscola come Ottaviani e Torre. Una super performance “di squadra” per l’Italia degli sciabolatori, arrivati a giocarsi il titolo europeo contro la Germania. In finale i tedeschi hanno condotto fin dal principio, dando l’impressione di essere padroni dell’assalto. Poi, nell’ultima frazione, una straordinaria rimonta di Pietro Torre ha riportato l’Italia dal -13 iniziale a -1, anche se al fotofinish la Germania l’ha spuntata vincendo 45-43. Per gli azzurrini, comunque, un argento di grande valore. Domani, nella quinta giornata dei Campionati Europei Giovani e Cadetti di Novi Sad 2022, calerà il sipario sul programma Under 20 con le gare a squadre di spada maschile, fioretto maschile e sciabola femminile. Per l’Italia il team degli spadisti sarà composto da Filippo Armaleo, Enrico Piatti, Simone Mencarelli e il bronzo individuale Matteo Galassi. Il quartetto dei fiorettisti sarà formato dal neo campione d’Europa Giulio Lombardi, Tommaso Martini, Damiano Di Veroli e Jacopo Bonato. La formazione delle sciabolatrici, invece, si schiererà con Mariella Viale, Carlotta Fusetti, Lucia Stefanello e Manuela Spica.
(ITALPRESS).
Sciabolisti azzurri d’argento agli Europei U.20
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