Manfredi “Governo cambi idea, pronti ad una grande Olimpiade”

ROMA (ITALPRESS) – “Speriamo che il governo all’ultimo momento possa cambiare qualcosa”. Questo è l’appello del presidente della Fipav, Giuseppe Manfredi, in merito alla possibile, parziale riapertura degli impianti a partire dal primo giugno, dopo che era stata indicata la data del primo maggio. Una scelta, assicura Manfredi in un forum nella sede romana dell’Italpress, che “non ci può soddisfare assolutamente. Eravamo abbastanza tranquilli, avevamo sperato che si potesse riaprire almeno per una piccola percentuale di pubblico, perchè le nostre società sono davvero in difficoltà”. “Non saprei dire se è successo qualcosa nelle ultime ora, probabilmente avranno avuto delle buone ragioni che noi non comprendiamo. Nel momento in cui riapriamo i cinema e i teatri – sottolinea il numero uno della Federvolley – qualche difficoltà a capire l’avremo…”. Nel frattempo, la pallavolo azzurra si prepara alle imminenti Olimpiadi con legittime ambizioni: “Andiamo a Tokyo per fare bene, sappiamo di avere due Nazionali competitive e stiamo preparando la spedizione a Tokyo. Tra poco le due selezioni saranno in collegiale, sicuramente diremo la nostra. Partiamo per fare bene, sappiamo che ci stiamo preparando per disputare una grande Olimpiade”. In che modo il Covid-19 abbia influito sullo stato di salute del movimento che Manfredi rappresenta è presto detto: “Grazie all’intervento della federazione, siamo riusciti a mantenere le società e i tesserati dai 14 anni in poi. Il nostro vero problema è che si gioca pochissimo e abbiamo perso i bambini, quelli che si iscrivono per la prima volta in palestra e sono in casa. Sono lì parcheggiati, non sono andati da nessuna parte: vorrebbero rientrare e noi stiamo preparando un programma per la ripartenza”. Dopo il caso Lugli, la pallavolista licenziata dopo aver annunciato la sua maternità, Manfredi aveva assicurato di essere al lavoro affinchè una vicenda del genere non si ripetesse in futuro. “La nostra commissione carte federale sta lavorando, abbiamo già tirato fuori l’idea di ciò che vorremmo fare, ma dobbiamo confrontarci con altre realtà. Esiste già una normativa da parte del Coni, noi faremo qualcosa integrandola, ma dovremo far capire che certi contratti non si devono fare. E’ un problema culturale – termina Manfredi – noi ce la metteremo tutta perchè abbiamo una federazione che è delle donne: dobbiamo dare la massima attenzione alla materia”.

(ITALPRESS).

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