ROMA (ITALPRESS) – “E’ un periodo difficile per tutti, nel mondo del calcio e nel mondo reale, dove tante persone non ci sono più. Noi cerchiamo di stare attenti e continuare il nostro percorso calcistico”. Gianluca Mancini, 24enne difensore della Roma, racconta così il momento che sta vivendo il calcio a causa della pandemia di Covid-19 tra controlli, tamponi e regole rigide. “Il mese scorso, prima di andare in Nazionale, avevamo fatto centinaia di tamponi, in questo ultimo mese ne abbiamo fatti ancora tanti – sottolinea l’ex atalantino in un’intervista a ‘Il Corriere dello Sport’ – La Roma è organizzatissima, cerchiamo di scoprire se c’è un positivo per evitare i contagi. Sotto questo aspetto sono fiero di essere in un club come questo, che tra l’altro grazie alla sua fondazione è molto impegnato nel sociale”. Da giugno si gioca negli stadi deserti: “Le prime partite sono state veramente brutte, una sensazione stranissima. Dentro di noi non c’era quel qualcosa in più che ti trasmettono i tifosi, che ti spingono a dare il massimo. Con il tempo ci siamo abituati, ma lo spettacolo non è più come prima. Fino allo scorso anno l’andamento di una squadra andava valutato con i risultati, un questo campionato il Covid è una componente fondamentale: chi riuscirà a gestirlo avrà la meglio”. Il presidente della Federcalcio, Gravina, ha sempre sostenuto l’idea che il calcio non debba fermarsi: “Fermarsi sarebbe un problema. Noi siamo fortunati perchè giochiamo nella massima competizione italiana, ma penso agli altri campionati che sono più in difficoltà. Quando ci hanno fermati, a marzo scorso, molti club hanno rischiato il fallimento. Se dovessimo rifermarci oggi sarebbe molto difficile ripartire. Dobbiamo convincere tutti a stare più attenti possibile. La società è molto vigile, ma anche noi calciatori facciamo di tutto per evitare i contagi”. La Roma è terza in classifica dopo un avvio difficile: “La Roma ha un valore importante. Lo scorso anno abbiamo fatto i primi sei mesi bene, con un allenatore nuovo e a dicembre eravamo a due punti dal quarto posto dell’Atalanta. A gennaio c’è stato un black out incomprensibile, poi abbiamo finito bene la stagione, a parte l’ultima partita con il Siviglia, che poi ha vinto l’Europa League. Avevamo finito in crescendo. Quest’anno siamo partiti tra qualche scetticismo, ma noi siamo convinti della nostra forza, abbiamo più sicurezza, ci conosciamo meglio, è più facile dello scorso anno, quando partimmo da zero”. La difesa, da quando è tornato Smalling, ha preso solo un gol: “Il suo ritorno è stato importante per la sicurezza che dà in campo, io e gli altri siamo giovani, con lui ci troviamo bene. Ma se non prendiamo gol il merito non è solo della difesa, conta il comportamento di tutta la squadra che fa pressing per tutti i novanta minuti, ci aiutiamo a vicenda. Oggi tirarci in porta e segnarci è difficile”. Difficile, ad oggi, dire se la Roma può inserirsi nella lotta per lo scudetto: “Sappiamo tutti che è un campionato strano, particolare. Infortuni e Covid decideranno la classifica finale. Il nostro obiettivo è restare tra le prime quattro e giocarci la qualificazione alla Champions, in un campionato così bisogna stare sul pezzo e restare concentrati”. Considerato da mister Fonseca un leader nonostante la giovane età, Mancini chiude con una battuta sulla nuova proprietà Friedkin: “Da quando sono arrivati è cambiato tutto in positivo. Ci seguono in ogni partita, sono sempre a Trigoria: ci fanno stare tranquilli, capiscono di calcio e parliamo spesso con loro, soprattutto con il figlio Ryan. Per un calciatore è importante sentire la presenza del presidente”.
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Mancini “Roma da scudetto? Decisivi infortuni e Covid”
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