Villino Geraci, da bene confiscato a centro culturale nel palermitano

ROMA (ITALPRESS) – Villino Geraci, ad Altavilla Milicia in provincia di Palermo, è un bene confiscato a un imprenditore affiliato a Cosa Nostra che da fortezza inaccessibile e circondata da mura è diventata un Centro Culturale Polivalente con attività rivolte alla comunità e in particolare ai giovani: laboratori esperienziali, mostre fotografiche, dibattiti, presentazione di libri e attività rivolte ai bambini. Ospita anche una scuola di cucina per l’inserimento di giovani in situazioni di difficoltà nella cucina dell’omonimo ristorante e lounge bar. Progetti e attività positive per tutto il territorio che in questo momento contingente rischiano di avere un brusco fermo.
Ne parliamo con il presidente del Consorzio Ulisse Dario Flenda
Come è nato il progetto?
Il Consorzio Ulisse Soc. Coop. Sociale è un consorzio di cooperative sociali che opera a Palermo e provincia dal 1997 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di comunità attraverso la diffusione della cultura cooperativistica e della legalità; oltre a promuovere azioni per la promozione delle proprie socie è esecutore di progettualità specifiche nell’ambito della gestione di beni confiscati alle mafie, formazione finalizzata a inserire in percorsi di inclusione sociale soggetti più deboli del nostro tessuto sociale.
Nel 2012 il Consorzio Ulisse riceve in affidamento a seguito di un bando pubblico il bene confiscato alla mafia e noto come “Villino Geraci”, residenza estiva di un imprenditore affiliato a Cosa Nostra, assassinato dalla stessa nel 2004. La villa si trova in una posizione geografica straordinaria, a strapiombo sul mare, e le caratteristiche strutturali la rendono un luogo ideale per attività di accoglienza, di educazione e formazione che il Consorzio Ulisse rivolge prevalentemente ai giovani.

Le prime attività
Nel 2013 abbiamo realizzato, grazie al contributo dei due fondi Mutualistici di Coopfond e Foncoop e al coofinanziamento delle cooperative socie, una zona adibita a lounge con licenza di somministrazione bevande e licenza di pubblico spettacolo.

Nel 2014 abbiamo presentato il progetto Cambio Rotta alla Fondazione Con il Sud e si è implementata la seconda fase del complessivo progetto di riutilizzo sociale ed economico del bene, cioè la realizzazione della Scuola Internazionale di Cucina del Mediterraneo e del ristorante per cui abbiamo ottenuto una seconda licenza. Il contributo della Fondazione ci ha permesso in buona parte l’adeguamento della struttura,sistemando tutta la parte esterna del bene, la realizzazione di una la cucina modulare completa di attrezzature e materiali e di un’area ristorativa. Oltre a questo contributo il consorzio ha co-finanziato con mezzi propri e con finanziamento a valere sul Fondo FEI e di Banca Etica.
Nel 2017 grazie al contributo di Fondazione con il sud abbiamo avviato la terza fase che prevede la realizzazione di un museo del mare all’interno della casa, proprio nelle stanze non ancora utilizzate; la realizzazione di diversi percorsi tematici col supporto di attrezzature audio e video e la possibilità di vivere esperienze di realtà aumentata e immersione virtuale attraverso l’utilizzo di visori 360′.
Questi ultimi strumenti ci hanno consentito di portare il progetto FUORI dal Cambio Rotta partecipando a numerose iniziative presso gli istituti scolastici o manifestazioni locali di promozione dell’ambiente
Anche in questo caso oltre al contributo di Fondazione con il sud (il progetto è ancora in atto) è stato necessario un cofinanziamento da parte del Consorzio e dei Partner del progetto.

Gli aspetti economico-finanziari
Per ciascuna delle attività promosse è stato necessario fare degli investimenti sull’immobile e sulle attrezzature per diverse centinaia di migliaia di euro. Ciò è stato possibile grazie al contributo di Fondazione con il Sud in primo luogo che ha finanziato in modo prevalente le iniziative. Ma chiaramente come è normale che sia il consorzio ha cofinanziato tali investimenti con capitale proprio o delle socie o di terzi (Banca Etica), attraverso finanziamenti con un piano di ammortamento e di rientro. La sostenibilità dell’iniziativa è fattibile se le attività poste in essere hanno un orientamento anche verso un mercato privato-sociale che usufruendo dei servizi e dei beni prodotti consente la remunerazione dei fattori produttivi e del capitale di terzi.

Le difficoltà attuali
Ogni interruzione ai servizi è una minaccia alla sostenibilità di questa iniziativa così come delle altre.
Il 2020 ha visto il rischio di bloccare quasi del tutto sia le iniziative già avviate con la progettualità precedente che quelle che dovevano essere lanciate: questa è stato per noi il COVID.
Le attività che erano orientate ad un pubblico di ragazzi e bambini anche attraverso le scuole non sono partite, e quelle del centro culturale che d’estate in particolare animano le serate della struttura con eventi orientati ad un pubblico giovanile hanno subito il ritardo nell’avvio e una pianificazione limitata.
La fine del 2020 e il 2021 non ci fa sperare in un rilancio delle attività e il clima di incertezze che si respira nella scuola che per noi è un termometro importante che ci fa temere un ritardo nella programmazione e conseguentemente un ritardo nella copertura degli investimenti fatti.
Tra l’altro il Consorzio insieme ad altri partner ha avviato un progetto formativo sulla ristorazione nelle carceri e rivolto anche a soggetti destinatari di misure alternative alla detenzione intramuraria, e il Cambio rotta potrebbe essere strumento e laboratorio per il recupero di alcuni di questi beneficiari. Ma tutto questo è reso incerto dal protrarsi dello stato di emergenza.
(ITALPRESS).

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