Verdone “La mia vita in tv, più facile di un film”

ROMA (ITALPRESS) – Dopo Gabriele Muccino anche Carlo Verdone ha ceduto al fascino delle serie tv e oggi alla Festa del Cinema di Roma, in Sala Sinopoli alle 19 nella sezione Eventi Speciali, verrà presentata “Vita da Carlo”.
Prodotta da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis per Amazon Prime video, la serie si sviluppa in 10 puntate. “Devo ringraziare il mio sceneggiatore Pasquale Plastino che mi ha dato la spinta per accettare l’idea primordiale nata da Guaglianone e Menotti – ha raccontato Verdone -. Ero molto incerto, alla fine era una opportunità nuova, era intrigante percorrere un sentiero nuovo. È nata come sfida ed alla fine ho avuto più libertà che rispetto al film: perché sembra incredibile ma scrivere un film per certi versi è più difficile perché devi condensare tutto in un’ora e mezza circa; qui c’è una dilatazione del tempo che è talmente enorme da levarti l’ansia, puoi arrivare a tutto con più calma. Più andavamo avanti e più eravamo motivati, mi piaceva molto che nella sceneggiatura ci fosse molto della mia vita privata e questo mi ha fatto andare avanti con serenità: ho recitato in modo più leggero, vero ed intimo. In più Arnaldo (Catinati, il co-regista) ha voluto girare in maniera molto dinamica, per renderla diversa da tutte le altre serie italiane. Abbiamo cercato di dare eleganza e soprattutto un ottimo cast: è il più bel cast della mia carriera. Non c’è stata nessuna fatica nel dirigerli e sono contento di aver avuto accanto tre nuovi attori, giovani, che nascono adesso a cui mi sono molto dedicato ed a cui auguro una bellissima carriera”.
Nella serie c’è un mix continuo fra realtà e finzione: dalle richieste dei fans di fare un selfie alla proposta di candidarsi a Sindaco di Roma. Insomma per la prima volta Verdone interpreta sé stesso.
“La proposta di fare il sindaco è vera – ha rivelato l’attore/regista romano -. È successo anni fa. Ci ho pensato, fecero dei sondaggi ma dopo mezz’ora ho ringraziato e rifiutato. Questo è il mio lavoro. Il neo eletto Gualtieri? Non lo conosco, staremo a vedere. Dovrà avere una squadra forte, determinata, molto rapida e soprattutto molto onesta. Questa città è fregata dalla burocrazia”. Nella serie c’è una lunga scena con un monologo di Alessandro Haber sugli ebrei che si sentono perseguitati: “Non ne posso più del politicamente corretto – ha concluso Verdone – di questo passo non faremo più ridere nessuno. Ci siamo fermati tante volte nella scrittura di quel pezzo, eravamo terrorizzati. È una forma di ipocrisia a cui dico basta”.
(ITALPRESS).

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