Turismo, Bonaccini “Risorse europee per far ripartire il settore”

STEFANO BONACCINI PRESIDENTE REGIONE EMILIA ROMAGNA

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sollecitare l’Unione europea affinchè si invasta nelle infrastrutture e nella digitalizzazione a favore delle strutture ricetive e della promozione turistica. E’ questa la ricetta del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per accompagnare la ripartenza di uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus, illustrata nel corso dell’incontro online organizzato dal Parlamento europeo in Italia, dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dalla Regione. “Per la prima volta – ha detto Bonaccini – l’Unione europea si sta rendendo conto che il turismo è un asset importante per la crescita per i prossimi anni. Finora aveva trascurato troppo questo settore così rilevante per tutta l’Europa, per il nostro Paese e la nostra regione. Qui abbiamo cose che puoi trovare solo da noi. Su questo possiamo battere chiunque: abbiamo le due e le quattro ruote più belle del mondo tanto che i cinesi verranno qui ad investire 1 miliardo di euro per le auto elettriche perchè la nostra Motor Valley è imbattibile”. E proprio la manifattura emiliano romagnola può essere ed è stata “utilizzata come richiamo turistico. Dopo l’Expo di Milano- ha detto ancora Bonaccini- ci siamo inventati la Food Valley, avendo eccellenze che puoi mangiare e bere solo da noi, e punteremo anche sulla Music Valley”. Già 5 anni fa in Emilia-Romagna era cominciato il rilancio del turismo per una nuova crescita sostenibile. “Con il Patto per il lavoro mettemmo 3 pilastri: la manifattura, la cultura e il sapere e proprio il turismo. E lo torneremo a mettere come pilastro nel Patto per il lavoro e il clima che scriveremo a settembre. Prima del Covid eravamo tornati a livelli simili a quelli del boom economico con un turismo sicuramente cambiato, ma che in Emilia-Romagna trova una costa adriatica fatta di operatori che hanno storicamente garantito ospitalità, servizi per tutte le età, e servizi per tutte le tasche. Noi abbiamo messo quasi 40 milioni, che aumenteranno, per rifare i lungomari. Ci possiamo permettere di fare questo investimento, perchè non c’è stato grosso abusivismo, ma abbiamo bisogno di una parte delle risorse europee per fare ancora meglio”. L’Emilia-Romagna non è però solo turismo balneare: “C’è anche l’Appennino, e ci sono le città termali e d’arte. Il nostro entroterra che non è mai stato definibile come turistico oggi lo è diventato”, ha spiegato il governatore.
(ITALPRESS).

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