Toti al Mit “Sulle infrastrutture la Liguria chiede autonomia”

GIOVANNI TOTI PRESIDENTE REGIONE LIGURIA

GENOVA (ITALPRESS) – “Se il Governo vuole fare le infrastrutture noi siamo disponibili, altrimenti c’è bisogno che questa regione faccia sentire chiara la propria voce, perchè io non ho intenzione di lasciarla morire di asfissia”. Il governatore della Liguria Giovanni Toti, lancia un chiaro messaggio politico e, in mancanza di un avversario per la corsa alle prossime regionali, mette nel mirino il governo giallorosso lanciando un chiaro avvertimento: “Le infrastrutture saranno il piatto forte della campagna elettorale”. Lo fa radunando all’hotel Bristol di Genova tutti i coordinatori regionali della coalizione di centrodestra: il segretario e deputato della Lega Edoardo Rixi, il coordinatore di Forza Italia e sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco, il coordinatore ligure di Fratelli d’Italia Massimiliano Iacobucci e la deputata di Cambiamo! Manuela Gagliardi. Un messaggio di unità intorno a un tema cruciale in giornate caotiche per la Liguria, alle prese con il piano di ispezioni e manutenzioni sulle gallerie autostradali in concomitanza con l’inizio della stagione turistica dopo un lockdown trascorso senza alcun cantiere sulla rete. “Un piano che non è stato condiviso in alcun modo da Regione Liguria, è stato presentato dalla concessionaria perchè abbiamo chiesto noi un incontro per farcelo spiegare, ma nessuno lo aveva concordato con noi”, ricorda Toti che ieri sera ha inviato una e-mail alla ministra dei trasporti De Micheli, chiedendo un aggiornamento del piano entro il 16 giugno e riservandosi di chiedere i danni economici e di immagine per i danni subiti. “Chi decide su queste infrastrutture? Chiediamo più autonomia, non lo dico solo io ma anche molti governatori di altri colori politici”. Sul piatto c’è soprattutto lo sblocco della Gronda di Ponente, il raddoppio della A10 nel tratto urbano – quello che negli ultimi giorni ha fatto più soffrire i genovesi a causa delle improvvise chiusure per lavori urgenti – al momento mai partita nonostante i 4,2 miliardi già accantonati da Aspi per la sua realizzazione. “Non è possibile che sulla Gronda si continui a tergiversare perchè il M5s insiste sul fatto che sia un’opera inutile – attacca Toti -. La cosa grave è che in questa regione non parta un’opera per il veto di una forza politica che qui non governa neppure un condominio”. Durante l’incontro il sindaco di Genova Marco Bucci ha annunciato di aver presentato al premier Giuseppe Conte un piano da 5 miliardi, da reperire all’interno delle risorse del recovery fund, per dotare la città di tutte le infrastrutture necessarie a farne entro il 2030 “il centro del Sud Europa, il punto di riferimento per cittadini, merci e cultura”. Tra le opere elencate nel dossier ci sono la nuova diga del porto, il ribaltamento di Fincantieri, un tram sopraelevato per la Valbisagno e un piano di rilancio del centro storico da un miliardo.
(ITALPRESS)

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