TAVOLA ROTONDA SU “INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN SANITÀ”

“Le opportunità sono quelle di una capacità di decisione molto veloce, utilizzando una grande quantità di dati, il pericolo è dato dal fatto che l’uomo, che comunque deve controllare, monitorare, sia meno presente”. Lo ha detto a Bari il professore Ugo Ruffolo, ordinario di diritto civile all’Università di Bologna, intervenuto alla tavola rotonda “Innovazione in Sanità, il ruolo dell’intelligenza artificiale”, organizzata nel dipartimento di Informatica del Politecnico dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. “L’intelligenza artificiale – ha proseguito il professore Ruffolo – fa cose che l’umano non è in grado di fare, contemporaneamente il controllo dell’umano su ciò che fa l’intelligenza artificiale moltiplica, decuplica, le capacità dell’umano senza togliere la sua capacità di selezione. Ma non si deve allentare quest’ultimo”.
L’intelligenza artificiale in Sanità è sempre più utilizzata non solo in ambiti prettamente medici ma anche organizzativi, come ha sottolineato il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, tra i partecipanti alla tavola rotonda.

“E’ assolutamente indispensabile l’utilizzo di queste tecnologie per garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. E’ un investimento che noi facciamo soprattutto per salvaguardare la possibilità nei prossimi anni, in presenza di una riduzione significativa della disponibilità di professionisti e specialisti, di sostenere il sistema negli anni e implementare soluzioni al servizio dei pazienti sempre più vicine a quelli che sono i loro bisogni”. Dal direttore Migliore anche un esempio pratico: “Noi abbiamo implementato in vista dell’apertura del nuovo Pronto soccorso, in programma il 1° ottobre, un software che, storicizzando i dati di afflusso e rilevando puntualmente i picchi di richiesta, ci consente di valutare quali sono le reali necessità da un punto di vista assistenziale per poter gestire in modo preventivo le situazioni di iperafflusso. Ci consentirà attraverso la sperimentazione di essere sempre più vicini alle richieste dei cittadini. Io con il mio cellulare ormai da un anno ho sotto controllo quello che è il picco di affluenza”.

Ma le imprese del territorio sono sensibili all’argomento? La rassicurazione arriva dal presidente di Confindustria Bari e Bat, Sergio Fontana: “Sono estremamente sensibili – ha detto Fontana, anche lui intervenuto alla tavola rotonda – perché questa è una grande opportunità. Abbiamo dei big data e una quantità enorme di informazioni che se vengono utilizzate nel miglior modo possibile, con la possibilità di imparare dagli errori, possono dare degli strumenti utilissimi ai medici, per esempio nella fase della diagnosi”.

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