Sticchi Damiani “Porte chiuse in F.1 sarebbe male minore”

“La McLaren ha un caso di coronavirus tra i suoi uomini, per cui non correrà in Australia e non potrà farlo neanche in Bahrain tra una settimana, visto che la quarantena dura 15 giorni. Probabilmente salterà due Gran Premi e laddove dovesse accadere, questo produrrà un effetto negativo. Ovviamente gli altri team correranno e lo faranno a porte aperte. Questa notte ci sarà una riunione tra tutti i Team per decidere su come andare avanti, ma al momento si gareggia a porte aperte meno la McLaren”. Questo quanto afferma il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, raggiunto telefonicamente dall’Agenzia ITALPRESS sul coinvolgimento anche del Circus della Formula 1 con la pandemia da coronavirus Covid-19. Sull’ipotesi che la Formula 1 si possa fermare come è accaduto per altri sport, il numero uno dell’Automobile Club d’Italia è molto scettico. “Dietro alla Formula 1 ci stanno enormi investimenti e di conseguenza enormi interessi – dice -. Fermarla significa mettere in crisi un mondo che sposta risorse importantissime. Io penso che la cosa peggiore che possa accedere è che si facciano i Gran Premi a porte chiuse,”,
“Anche perchè c’è la diretta televisiva, anche se a pagamento: si procederebbe con la diretta e poi con la differita e questo riuscirebbe a rendere comunque lo spettacolo fruibile alla maggior parte degli appassionati. In fondo le persone che possono assistere a un Gran Premio dal vivo sono al massimo 140-150 mila; mentre le gare tra diretta e differita sono viste da circa 400 milioni di persone. Io penso che questo rapporto spieghi come comunque lo spettacolo sia più televisivo che altro. Certo mancherà il bagno di folla all’arrivo, mancheranno alcuni elementi, che però penso e ritengo siano meno importanti. Rispetto agli sport di squadra come calcio e basket, dove il sostegno costante del pubblico è importantissimo, nella Formula 1 è un po’ meno determinante. Certo a noi che organizziamo la gara di Monza interessa tantissimo che il pubblico ci sia e viva il Gran Premio dall’interno, però, in una situazione così disperata, tra i due mali, il minore è correrlo a porte chiuse”.
(ITALPRESS).

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