Sticchi Damiani “Errore Var in Lecce-Samp è clamoroso”

As Roma 10/11/2019 - campionato di calcio serie A / Lazio-Lecce / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Saverio Sticchi Damiani

Gli episodi di Lecce-Sampdoria “fanno cadere tutto e dimostrano il fallimento del Var, non inteso come tecnologia. Un episodio clamoroso, eravamo al 15′, a inizio gara, il colpo di Bonazzoli è stato volontario, violento ed è andato a buon fine. Ci può stare che Rocchi non abbia visto, è legittimo, è un arbitro di valore assoluto. Non capisco perché il Var Pasqua non sia intervenuto per fare giustizia. Magari quell’episodio avrebbe determinato un risultato diverso”. Questo lo sfogo del presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani dopo la sconfitta contro la Sampdoria nello spareggio salvezza giocato mercoledì. Un match viziato, secondo il club giallorosso, dalla mancata espulsione di Bonazzoli. “È un episodio cruciale nella lotta per non retrocedere, francamente è difficile da spiegare ai nostri tifosi in prima battuta e anche alla società – ha tuonato Sticchi Damiani in un’intervista a ‘Il Corriere dello Sport’ – Perché tra i nostri cinque soci, uno è mezzo italiano e mezzo svizzero, ha investimenti negli Stati Uniti, è abituato a regole certe. Faccio fatica a spiegargli queste dinamiche. Anche Commisso fa fatica ad accettarle. Così mettiamo in crisi tutto il nostro calcio, chi vuole investire in Italia?”.

“I tifosi sono mortificati – ha aggiunto il presidente del Lecce – sono già lontani dalla loro squadra, abbiamo stadi vuoti, peggio di così. E su Bonazzoli neanche la prova tv, perché il Var ha connotato come ‘fortuito’ questo intervento. Allora dico: meno male che non ci hanno squalificato Donati per aver tirato una testata sui tacchetti di Bonazzoli”. Sticchi Damiani lamenta in particolare una presunta disparità di trattamento: “Non mi piace fare la vittima, parliamo di regole: nessuno si deve offendere. Noi arriviamo dalla B, dove il Var non c’era, e ci hanno abituato che contavano anche i millimetri e dovevamo accettare le decisioni, spiegarle non solo alla squadra, ma anche ai tifosi. E così, per un ciuffo di capelli di Lapadula ci hanno annullato il gol contro la Lazio, unica applicazione rigorosa della regola. Così come il rigore parato da Gabriel, si spostò di un millimetro dalla linea di porta contro il Napoli. Un Var attentissimo. E anche all’andata, Samp-Lecce, l’arbitro ci assegnò un rigore con espulsione e poi il Var, dopo dieci minuti, stabilì che il pallone, dopo aver toccato il fianco del giocatore, non aveva sbattuto sul braccio: da un possibile 2-0 all’1-1 come poi finì il match. Insomma, ci ha detto sempre male”.

La sconfitta con la Samp complica i piani salvezza del Lecce, che però è pienamente in corsa e non vuole arrendersi. “Voglio essere oggettivo e onesto – ha osservato Sticchi Damiani – Non siamo messi bene, ora è un Lecce meno competitivo rispetto a prima dello stop. Però quell’episodio ci poteva dare un risultato di prestigio, avremmo messo dietro quattro squadre e magari ci avrebbe dato entusiasmo. Abbiamo problemi e difficoltà, sono stati fatti anche degli errori che ci possono stare, la Serie A è difficile, ma voglio ricordare che abbiamo dietro i dominatori della B dello scorso anno e chi è in A da tempo. E voglio fare i complimenti al Verona, gran bella eccezione. Noi ce la giocheremo fino all’ultimo: la Serie A è un patrimonio importante, ne ha bisogno la gente, il tessuto sociale, la città di Lecce, il territorio, dà possibilità di sviluppo immediato e a lungo termine. Prima di alzare bandiera bianca, faremo la guerra sportiva a tutti. Nessuno molla e mollerà, fa parte del nostro Dna”.

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