VINALES SVETTA NELLA PRIMA GIORNATA DI TEST 2019

Al via il primo atto della nuova stagione. Sulla stessa pista in cui domenica è calato il sipario sul Mondiale motoGP 2018, oggi, i piloti della classe regina si sono dati appuntamento per il primo dei due giorni di test in programma al “Ricardo Tormo” nei pressi di Valencia. A segnare il passo è stato Maverick Viñales con il tempo di 1’31″416. Fino a quasi mezzogiorno nessuno si avventura in pista. L’asfalto è umido e un pallido sole asciugherà il tracciato con il passare delle ore. Poi alle 15:30, la pioggia che aveva caratterizzato il fine settimana di Cheste, torna a battere sulle prime prove del 2019. Quelle iniziali sono comunque fasi importanti e nei box si studiano le strategie, le nuove moto e si marcano da vicino gli avversari. Il primo ad uscire dalla pit-lane è Johann Zarco che debutta sulla RC16 del team Red Bull KTM Factory Racing. La pista presenta appariscenti pozze, il numero 5 mette a referto tre giri effettuati prudentemente con gomme da bagnato ma rischia anche la caduta. Zarco è ancora il solo che esce per la seconda volta in pista ma con le gomme da asciutto.
Al suo fianco, Pol Espargaro e il miglior satellite passa da un motore 4 cilindri in linea a uno a V, due prototipi totalmente diversi anche a causa dal telaio a traliccio. KTM raddoppia e oggi in pista debutta la scuderia KTM Tech 3 Racing con il rookie Miguel Oliveira e Hafizh Syahrin. Marc Marquez, con tre moto a disposizione, entra in pista dopo le 13:00. Il piano di lavoro del box Honda è iniziare con il prototipo del 2018 e i livelli saranno due con uno sviluppo progressivo di due tipi di moto 2019. Il campione del mondo chiude la prima giornata con il secondo tempo (+0″3) provando anche l’ultima evoluzione di RC213V. I piloti di Iwata, invece, iniziano i test dopo. In pista entre prime Maverick Viñales poi Valentino Rossi. I piloti del team Movistar Yamaha MotoGP sono velocissimi. Lavorano esclusivamente sul motore. A disposizione del box di Iwata un propulsore 2018 e l’evoluzione per il 2019. Anche Rossi è velocissimo e paga un ritardo di quattro decimi dal compagno di scuderia. Come detto da Massimo Meregalli, direttore del team, la decisione definitiva sul nuovo motore, il definitivo per la prossima stagione sarà presa a Jerez, nei prossimi test invernali.
“Ho molto più freno motore, non stresso le gomme e posso fare la guida che voglio”, sono i commenti a caldo del numero 12 che ha fatto il miglior passaggio con il nuovo motore. “In uscita di curva invece si deve lavorare ancora molto. La trazione è più fluida ma manca ancora qualche cosa”. Ma la vera notizia Yamaha è l’esordio ottimo di Franco Morbidelli sulla M1. Con la struttura Petronas Yamaha SRT e seguito da Ramon Forcada, il miglior rookie della stagione mette subito a referto il secondo tempo per poi chiudere la giornata al sesto posto. Morbidelli divide il box con Fabio Quartararo che effettua i primi giri utili al primo contatto per la classe regina. In sella alla terza alla M1 a Valencia, Jonas Folger che torna nel MotoGP dopo oltre un anno di assenza. È il tester ufficiale del Yamaha Racing Team. Ma i riflettori sono puntati sul nuovo binomio Jorge Lorenzo – Honda. All’inizio, il neo-pilota Repsol Honda ha a disposizione due Honda. Una tradizionale e l’altra con un serbatoio molto simile a quello della sua ‘vecchia’ Ducati. Prima dell’una il momento tanto atteso. Il numero 99 esce dai box in sella alla RC213V. Per lui otto giri poi alla fine saranno 30 ma pagherà un ritardo di oltre 1,5s dal primo.
A disposizione di HRC anche i piloti LCR Honda. Al posto dell’infortunato Cal Crutchlow, partecipa ai test Stefan Bradl, con lui Takaaki Nakagami. Per il tedesco un ottimo quinto crono
Il Ducati Team si presenta con una formazione a tre punte. Con Andrea Dovizioso e Michele Pirro, a testare la DesmosediciGP versione 2019, anche il nuovo arrivato Danilo Petrucci. Tutti e tre sono da subito velocissimi. Il ternano avvia i test con la moto di questa stagione, passando poi alla nuova DesmosediciGP nel pomeriggio. Sarà ottavo. Pirro è il secondo a battezzare la pista, la Ducati numero 51 ha un serbatoio modificato e moto del tester – corridore è forse la più evoluta di quelle del Ducati Team, sarà decimo e vittima di una scivolata alla curva 6. Andrea Dovizioso entra in pista come terzo. Attacca subito la testa della tabella tempi con DesmosediciGP versione 2018 evoluta. Il vincitore del GP è costantemente tra i più veloci e la sua giornata termina al quarto posto.
Francesco ‘Pecco’ Bagnaia è una delle grandi novità di questa giornata. Il campione del mondo Moto2 è sulla DesmosediciGP di Lorenzo e al suo fianco c’è Cristian Gabarrini. La Ducati numero 63 torna ad una struttura più ‘tradizionale’ dopo il cambio effettuati dallo spagnolo. Pecco entrerà in pista alla 12:50 e il suo inizio è subito convincente, dimostrando un feeling immediato con la Desmodromica, la sua moto dei desideri, e chiudendo attaccato alla top10. È il miglior rookie, mette a referto 38 passaggi e paga un ritardo di nove decimi da Viñales. La classe regina accoglie un altro rookie di successo: Joan Mir (Team Suzuki Ecstar). La scuderia di Hamamatsu è quella che tecnicamente presenta le novità maggiori: “Abbiamo differenti telai e differenti motori da provate”, commenta Davide Brivio, responsabile del team. Sarà il rookie Joan Mir a battezzare la pista per primo tra gli uomini Suzuki. E chiuderà il martedì con 59 passaggi e a 1″3 dalla vetta. È poco distante dal collega di box Alex Rins.
Grandi novità per Aprilia, nel box di Aleix Espargaro arriva la nuova RS – GP mentre dall’altra parte c’è Andrea Iannone. L’abruzzese raccoglie la sfida ma metterà a referto pochi passaggi. Ad accompagnare l’avventura di The Maniac in Aprilia, Fabrizio Cecchini che resta nella famiglia Gresini dopo aver vinto il titolo della Moto3™ con Jorge Martin e la vice corona con Fabio Di Giannantonio. Espargaro è però più veloce e mette a referto il settimo tempo. Fa l’esordio il test team di Aprilia con Bradly Smith. Rientra, dopo un grande periodo lontano dalla pista per via di un infortunio, Tito Rabat (Reale Avintia Racing). “Dobbiamo partire con calma. L’importante di questi test è stato prendere il ritmo”. Racconta Rabat che ha cavalcato la GP18. “È stato un infortunio molto brutto. Il recupero è stato lungo e le tempistiche non potevano accorciarsi. Ieri ho mi sono messo tanto tempo a vedere la mia nuova moto, non vedevo l’ora di entrare in pista”. Termina. “A Sepang sarò al 100%”.

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