ORO MONDIALE PER LA VLHOVA IN GIGANTE

Il forte vento dell’Est che soffiava forte sulla pista di Are ha tirato giù dal trono la regina dello sci alpino mondiale. Mikaela Shiffrin, campionessa olimpica e iridata in carica nel gigante femminile, nonché leader della specialità in Coppa del mondo, infatti, è soltanto bronzo ai Mondiali svedesi. A trionfare è Petra Vlhova, che regala alla Slovacchia il primo oro della storia: lo fa dando una dimostrazione di forza straordinaria perché sbaglia sia nella prima che nella seconda manche, con un paio di errori evidenti che pure non ne compromettono il successo. Il suo allenatore italiano Livio Magoni, che aveva disegnato la prima manche, esulta insieme all’atleta che più di tutte unisce qualità fisiche e tecniche. Viktoria Rebensburg, medaglia d’argento, si conferma tra le migliori, ma forse anche per lei è maggiore il rimpianto per la mancata vittoria che la soddisfazione per il podio: all’ultimo intermedio era avanti 40 centesimi di Vlhova, chiude 14 centesimi dietro perdendo più di mezzo secondo nelle ultime porte. La migliore delle azzurre è Federica Brignone, quinta con 87 centesimi di ritardo da Vlhova e 49 dal podio. Il rimpianto c’è, per quella prima manche disputata in condizioni difficili, con il vento che l’ha penalizzata nella parte centrale del tracciato facendole perdere quasi un secondo. Nella seconda la valdostana ha provato la grande rimonta, con una manche impeccabile che le ha consentito di scavalcare Tessa Worley e la compagna di squadra Sofia Goggia, uscita nella seconda manche quando stava spingendo anche lei al massimo per provare il colpaccio. Piano piano, purtroppo per la Brignone, le rivali che le erano davanti non hanno dilapidato tutto il vantaggio anche se solo Vlhova è andata più forte di lei. Un errore, invece, ha compromesso la gara di Marta Bassino, che era ottava dopo una prima manche praticamente senza sbavature e ha chiuso 13esima dopo essere partita alla grande anche nella seconda. Prima di Sofia Goggia era uscita anche Francesca Marsaglia, che non ha sfruttato il pettorale basso della seconda manche, mentre la sorprendente neozelandese 17enne Alice Robinson, al via immediatamente prima di lei, faceva registrare il miglior tempo di manche promettendo di essere tra le protagoniste del futuro.

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