LECLERC “ANCHE A SINGAPORE PUNTIAMO IN ALTO”

Riflettori puntati su Charles Leclerc nel giovedì del GP di Singapore, dopo le due belle vittorie a Spa e Monza. “Trattandosi di due gare consecutive non c’era stato modo di fare festa in Belgio, mentre dopo il GP d’Italia ho potuto celebrare a Milano e a Monaco, ma soprattutto a Maranello, dove c’è stata la possibilità di abbracciare l’intero team, non solo le persone che vengono ai Gran Premi. Si tratta di oltre mille ragazzi con i quali è stato bello fare un brindisi”, ha detto il più giovane vincitore della storia della Scuderia Ferrari in Formula 1. Il monegasco ha poi parlato di Singapore: “Amo tutti i circuiti cittadini e questo non fa eccezione. Il fatto che si giri di notte crea un effetto di velocità ancora più vivido. Personalmente mi piace molto e credo che abbiamo delle carte che ci possiamo giocare. Abbiamo delle parti nuove sulla SF90 che speriamo ci aiutino a colmare il gap dai rivali su questo tipo di circuiti. Il target, come sempre, è puntare più in alto possibile, anche se bisogna essere realisti: non sarà facile”. Per Charles sarà la seconda volta a Singapore: “Una cosa che ho imparato dall’anno scorso? Bere durante la corsa, di solito non lo faccio mai e non chiedo nemmeno di avere acqua in macchina. Ma questa volta mi sa che farò ricorso alla borraccia”.

Sebastian Vettel si è già messo alle spalle la gara opaca di Monza. “Succede nella carriera di un pilota che ci siano periodi più o meno positivi” attacca il quattro volte campione del mondo della Ferrari. “Chiaramente il weekend in Italia non è stato dei migliori, ma questo è il passato. La pista di Singapore mi piace molto, qui ho vinto più di una volta e questo fine settimana, così particolare, è sempre molto bello per noi piloti” aggiunge Seb. “Sulla carta non siamo favoriti, soprattutto perché questo circuito richiede un alto carico aerodinamico. Fortunatamente però non corriamo sulla carta ma sull’asfalto, e tra i muretti: quindi tutto può succedere”.

Vettel ha poi spiegato come ci si prepara alla gara più difficile dell’anno dal punto di vista fisico: “Cerchiamo di arrivare qui più tardi possibile. Io, per esempio, sono arrivato ieri, perché, considerati gli orari nei quali si scende in pista, il segreto è restare sintonizzati sul fuso orario europeo. Per qualche giorno puoi ‘imbrogliare’ il tuo corpo quindi per noi è come essere a casa, a parte che per il caldo e l’umidità che qui sono decisamente elevati”.

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