Sport e sociale, ecco la seconda edizione del Festival “Calcio comunità educante”

ROMA (ITALPRESS) – Celebrare lo sport e riflettere sul suo ruolo sociale, con particolare attenzione al calcio, che da sempre incarna i sentimenti degli italiani. È questo l’obiettivo del Festival “Calcio comunità educante”, la cui seconda edizione è stata presentata questa mattina presso l’università del Foro Italico di Roma. “Il calcio è uno sport che unisce, in cui tutti si aiutano e partecipano in tutti i momenti dell’azione. Ognuno è sempre coinvolto, e il fatto di poter giocare assieme è meraviglioso”, esordisce Fabio Capello, testimonial del Festival che si svolgerà venerdì 30 maggio, sabato 31 e domenica 1° giugno, rispettivamente al Castello di Gradara (Pesaro e Urbino), alla Comunità di San Patrignano a Coriano (Rimini) e a Gabicce Mare (Pesaro e Urbino).

Un evento che guarda molto all’inclusione, e anche per questo la leggenda del calcio italiano cita Bebe Vio: “Il suo è un esempio fantastico, incontrarla è stato bellissimo per capire il carattere e la volontà che ha messo nello sport”. Presente anche il presidente della Fondazione Roma, Franco Parasassi: “Abbiamo sia una missione che un dovere, quello di recuperare la funzione sociale dello sport, e quindi anche del calcio. C’è da chiedersi se oggi il calcio esprima ancora la funzione di sviluppo di ogni relazione sociale. Secondo me non più. Come fondazione ci siamo messi in testa di fare recuperare al calcio il suo valore sociale partendo dal calcio di base”.

A proposito di calcio, tra i vari interventi che si sono susseguiti c’è stato anche quello dell’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo: “Il calcio professionistico sta cercando di far capire quanto sia fondamentale il lavoro di squadra. Noi siamo la cassa di risonanza del calcio, che è un grande romanzo popolare che tutto avvolge. Per questo, non dobbiamo dimenticarci di chi rimane indietro”, ha spiegato, ricordando anche che “per ogni giornata di campionato individuiamo un progetto o un problema di cui il calcio deve farsi carico. È una cosa che nasce dal profondo, che facciamo sentitamente”.

“Lo sport rappresenta un aspetto fondamentale negli ingranaggi del motore del cambiamento sociale. Attraverso lo sport possiamo tirare fuori il meglio dai nostri giovaniha infine dichiarato il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli -. Sta a noi far emergere la funzione sociale dello sport, che rappresenta un pezzo di politiche pubbliche sulle quali investire”.

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(ITALPRESS).

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