E’ nato fra San Candido e Sesto, nel cuore dell’Alta Pusteria, circondato dalle Dolomiti innevate. Da giovanissimo doveva decidere se da grande fare sci alpino o tennis. Per fortuna della Fit, dell’Italia e degli appassionati del Paese, ha scelto le racchette (quelle con le corde) e le palline. Domani, a soli 19 anni, giocherà, a Sofia, la prima finale Atp della carriera. Si tratta però “semplicemente” di un primo traguardo per Jannik Sinner: il suo futuro fra i top ten del circuito mondiale infatti sembra, giorno dopo giorno, sempre più probabile. A inizio ottobre, prima dei quarti di finale del Roland Garros, contro Rafael Nadal, Adriano Panatta ha scritto sui social: “Secondo me Sinner è già pronto a giocarsela quasi alla pari con i big e prestissimo entrerà nella top ten Atp”. Un endorsement quanto mai significativo, pronunciato dall’unico italiano a vincere uno Slam nell’era Open (proprio il Roland Garros, nel 1976).
Sul rosso di Parigi Sinner è stato senza ombra di dubbio il tennista che più di tutti ha messo in difficoltà l’eterno Re della terra battuta, quest’anno al dodicesimo trionfo alla base della Torre Eiffel. Da lì in poi gli occhi di tanti, tantissimi esperti e semplici appasionati si è poggiato giorno dopo giorno, con sempre più insistenza, sul talento azzurro. Un talento “scoperto”, “cullato” e “cresciuto” negli ultimi anni da Riccardo Piatti, coach di fama internazionale, che di predestinati e di campioni se ne intende.
Sinner è un mix esplosivo. Nell’altoatesino si fondano perfettamente l’estro italico e la freddezza teutonica. In più l’azzurro mostra al contempo maturità da veterano e vitalità da ragazzino. Infine, da non trascurare, si trova a suo agio su tutte le superfici: conosce bene la terra battuta e, per caratteristiche tecniche, si “adatta” alla grande ai campi veloci.
Oggi, nella prima semifinale del torneo di Sofia, è crollato sotto i colpi di Sinner, in due set, il francese Adrian Mannarino. Domani, nella finale della prova Atp della capitale bulgara, dall’altra parte della rete l’altoatesino troverà il canadese Vasek Pospisil. In caso di vittoria l’azzurro entrerà per la prima volta tra i primi quaranta giocatori del ranking internazionale, un altro piccolo passo verso la top ten. Lì troveremo presto Sinner, vincitore lo scorso anno, a Milano, delle NextGen Atp Finals (il più giovane delle tre edizioni della Kermesse sin qui disputate). Il sogno, suo e di tanti appassionati, è vederlo presto, magari già dal 2021, protagonista a Torino delle Atp Finals, al fianco dei “maestri” del tennis.
(ITALPRESS).
Prima finale Atp per Sinner a Sofia
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