Siae-Bocconi, spettacoli dal vivo -69% nel 2020

ROMA (ITALPRESS) – “Il 2020 è stato un anno molto difficile per i lavoratori dello spettacolo e gli artisti. Siamo contenti per le riaperture ma la situazione non è completamente risolta, molti fanno fatica a sopravvivere”. Così Giulio Rapetti Mogol, Presidente SIAE in apertura della conferenza stampa “Lo spettacolo nel 2020 tra cambiamenti, accelerazioni e riprese: un’analisi di SIAE e del Centro ASK dell’Università Bocconi”. Il 2020 è stato un anno molto difficile per tutti i settori dello spettacolo dal vivo. Dall’analisi dei cali medi condotta dai ricercatori del gruppo ASK dell’Università Bocconi di Milano sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio dello Spettacolo SIAE emerge una contrazione del 69% nel numero di spettacoli, del 72% degli ingressi, del 77% dei ricavi al botteghino e del 76% della spesa del pubblico. Diversi sono i fattori che hanno portato a questi risultati: le politiche di chiusura definite dai diversi DPCM, i numeri ridotti di ingressi dovuti alle misure di distanziamento, il rallentamento delle nuove produzioni in tutte le filiere e naturalmente le reazioni dei singoli, lato domanda e lato offerta. “Gli interventi a sostegno dello Spettacolo e della Cultura continueranno anche con le riaperture parziali”. È intervenuto Dario Franceschini, Ministro della Cultura. “La crisi ci ha consentito di avere un quadro definitivo dei problemi e delle emergenze di questo settore, antecedenti la pandemia. Ci siamo resi conto che negli ultimi anni abbiamo dedicato meno attenzione al presente, al contemporaneo. L’Italia è piena di talenti, dobbiamo sostenere le iniziative dei giovani. L’emergenza sanitaria e le chiusure hanno fatto capire anche a quelli che non consumano cultura abitualmente cosa significa l’Italia a teatri chiusi. Non c’è bellezza senza creatività e cultura. Le risorse importanti contenute nel Recovery Plan ci permetteranno di aiutare tante categorie e settori che prima erano esclusi dai sostegni statali e di creare dei nuovi canali per sviluppare opportunità innovative. Tanta offerta culturale si è trasferita online raggiungendo molte persone. Il digitale -conclude Franceschini- non potrà mai sostituire lo spettacolo dal vivo ma può essere un valido alleato”. La pandemia ha spostato – nell’arco di un anno – il peso del digitale fino all’80% della remunerazione di artisti e editori, rendendo però la posizione per ora insostenibile per molti autori, dati i meccanismi di remunerazione e di incentivo delle piattaforme streaming, che contribuiscono a polarizzare ulteriormente la visibilità e la remunerazione. Un cambiamento di contesto così repentino ha rappresentato anche un’opportunità per lo sviluppo di nuovi generi e l’emergere di nuovi autori. La crisi pandemica ha evidenziato che l’atteggiamento del pubblico e degli operatori si va orientando verso lo sviluppo di modelli ibridi che presuppongono – accanto ad un’offerta culturale in presenza – un’offerta digitale su un numero crescente di piattaforme e con formati in parte in esplorazione. C’è da aspettarsi dunque uno sviluppo strutturale di una strategia multicanale da parte degli operatori e l’emergere di nuovi formati, di nuovi autori e prodotti di punta accanto al consolidamento di generi che utilizzano combinazioni di forme espressive, piattaforme e metodi di pagamento in modi articolati ed originali per soddisfare bisogni di grandi segmenti di pubblico. “Tutta la filiera dello Spettacolo ha sofferto a causa della pandemia ma grazie al lavoro del Ministro Franceschini, i ristori ci hanno permesso di andare avanti. Gli aiuti sono stati importanti ma dobbiamo lavorare per essere pronti alla ripartenza, concepire nuovi modelli di business adatti ai cambiamenti che stiamo fronteggiando, dobbiamo poter cogliere le opportunità del cambiamento”. Ha detto Gaetano Blandini, Direttore Generale SIAE. Lo sviluppo della crisi collegata alla pandemia ha determinato il crollo improvviso dell’offerta e del consumo di spettacolo ed intrattenimento, mostrando una accelerazione dei fenomeni di concentrazione geografica nelle poche settimane di attività. In una prospettiva di graduale riapertura anche delle attività dal vivo, questa è una tendenza che va contrastata per quanto possibile, perché il depauperamento del tessuto culturale a livello locale riduce drasticamente la qualità del capitale sociale da un lato e l’attrattività di un territorio dall’altro. Inoltre, da un punto di vista economico, per chi opera a livello territoriale (sia esso un operatore commerciale, turistico o di servizi) lo spettacolo dal vivo rappresenta un volano prezioso il cui valore nel 2019 era pari a 4.992.083.695 euro. I dati relativi alle temporanee riaperture rivelano la fragilità delle strutture dal vivo e la difficoltà oggettiva a replicare le strategie che hanno funzionato nelle crisi precedenti. In previsione della ripresa delle attività, non sarà perciò sufficiente ritoccare i prezzi al rialzo per compensare il calo dell’occupancy, pena un drastico calo della domanda. “Molti operatori stanno sviluppando progetti multicanale e sperimentando formati di intrattenimento, divulgazione e ricerca. È importante riconoscere, misurare e sostenere lo sforzo imprenditoriale in questi settori così ‘trasversalmente importanti’ per il nostro Paese” ha commentato la Professoressa Paola Dubini. La scommessa, per gli esercenti teatrali e gli organizzatori di concerti, è dunque quella di riuscire ad integrare l’offerta e sviluppare una genuina strategia multicanale: se la performance artistica non può fare a meno del pubblico in sala è anche suggestivo pensare che in un prossimo futuro alcuni grandi eventi possano raggiungere contemporaneamente sia un pubblico presente che un pubblico connesso. “È fondamentale immaginare un futuro anche per lo spettacolo: se c’è un momento in cui si può elaborare un piano industriale per la cultura è questo – ha detto il Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini – Lo spettacolo dal vivo ritornerà e non c’è motivo che non ritorni. È irrealistico però pensare che la pandemia sia destinata a non lasciare traccia: bisogna prestare attenzione ai cambiamenti in atto e cercare di cogliere tutte le opportunità offerte da questa nuova situazione per garantire la sostenibilità economica del settore”.
(ITALPRESS)

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