Sale della Terra, consorzio di avvicinamento sociale

Sedici cooperative aderenti, 245 lavoratori, uno Store e tanti punti vendita, una pasticceria artigianale, un Bistrot, un albergo diffuso, una rete di Fattorie, Orti sociali che ospitano persone fragili in Budget di Salute, 11 Sprar-Siproimi in altrettanti Piccoli Comuni chiamati “del Welcome” un bilancio di valore di circa 3 milioni e mezzo di euro, migliaia di chilogrammi di pomodori raccolti, lavorati e venduti ma, soprattutto, una inestimabile produzione di valore sociale: questo in estrema sintesi è il Consorzio Sale della Terra, che i fondatori definiscono più opportunamente “Rete di economia civile”. Era il 2016 quando le cooperative sociali Il Melograno, I Delfini di Terra, La Solidarietà e Lentamente – le prime tre cresciute nell’alveo della Caritas diocesana di Benevento, la quarta è una cooperativa agricola – decisero di unire i propri sforzi e le proprie attività a favore delle persone più fragili, dei migranti, della comunità tutta attraverso percorsi di inclusione sociale, di azioni di difesa della terra, di recupero di territori e tradizioni, con esempi ed azioni concrete. Sono state un’intuizione e una visione ampie e lungimiranti: rivitalizzare il territorio creando effettive opportunità di lavoro insieme a persone dei luoghi, migranti, persone con disabilità, ex detenuti, giovani preparati che non volevano abbandonare e spopolare la propria terra.

Avvicinamento sociale, in pratica l’opposto di ciò che oggi viene oltretutto erroneamente definito distanziamento sociale. Ecco nascere così l’artigianato sociale con la creazione di complementi di arredo, bomboniere, scatole per aziende di vini pregiati o di caffè o di packaging e il turismo sociale che offre percorsi del gusto, religiosi o esperienziali nei quattordici “BorghidelWelcome” quelli che hanno aderito al “Manifesto per una rete dei Piccoli #ComuniWelcome” della Caritas di Benevento. “Terre del Welcome” – spiega il presidente Angelo Moretti – perché danno il benvenuto a chi arriva da lontano, attratto dal sogno migratorio europeo che si ferma in Italia come primo porto di approdo. Perché sono “Porti di Terra”, terre in cui restare, terre da recuperare dall’abbandono e dallo spopolamento causato da altre migrazioni, quelle degli autoctoni, che a loro volta seguono il loro sogno migratorio e lasciano i piccoli borghi italiani, i piccoli comuni, che sono 5.400 in tutta Italia, il 73% sul totale dei Comuni. La maggioranza dell’Italia, insomma. L’Italia accogliente che a sua volta parla mille dialetti e vive milioni di usi, tradizioni, legati alle terre, ai cicli della natura, alle annate agrarie. Che si susseguono, più o meno fertili, più o meno feconde e abbondanti”.

Ma l’attività in cui maggiormente si esplica l’azione del Consorzio è l’agricoltura sociale: i campi a rischio abbandono adesso vengono coltivati secondo metodi e riti lenti ed antichi, in maniera ecologica e sostenibile ed i loro preziosi frutti vengono trasformati seguendo ricette tradizionali per offrire a tutti confetture, olio evo e di canapa, ortaggi in sottolio, farina e pasta di grani antichi, integrale, di canapa, di Saragolla, salsa e conserve di pomodori. Il pomodoro è il prodotto di cui vanno più orgogliosi: se nel primo anno sono stati prodotti 350 chili di conserve di pomodoro, nel 2019 sono stati raccolti 7500 kg di San Marzano, pomodorini e ovale, poi trasformati in 6000 barattoli assortiti di passata di pomodoro: La previsione di produzione per il 2020 è di circa 10.000 kg di pomodori tra san marzano, tondo e piennolo rosso, per un totale di 8000 barattoli di passata. La lavorazione e trasformazione avviene a Pietrelcina, nella sede della Cooperativa di Comunità Ilex, dalle persone accolte nello Sprar e formate con un laboratorio autorizzato dal Servizio centrale. Accanto ai prodotti freschi e trasformati dell’agricoltura coesiva il Consorzio Sale della Terra produce anche una linea enologica con “Ales” il Greco di tufo, “Confine” la Falanghina, “Crespo”, il Barbera del Sannio e “Gaudium” lo spumante di Falanghina, tutti prodotti secondo i metodi della tradizione.

La commercializzazione dei prodotti è l’unico aspetto del Consorzio che poco ha a che vedere con il passato: ci sono sì i punti vendita fisici dislocati sul territorio primo fra tutti lo Store Sale della Terra ma c’è soprattutto Gioosto.it, la piattaforma di ecommerce sostenibile di “Next nuova economia” della quale la Rete di economia civile “Sale della Terra” è socia. Gioosto.it ha la sua base logistica a Benevento e viene gestita anche da lavoratori in situazioni di fragilità. Inoltre anche in questo difficile momento di crisi sanitaria dovuto al Covid-19 che ha imposto molte chiusure, il Consorzio è riuscito a tenere aperto il laboratorio tessile, mantenendo i posti di lavoro e dando nuove prospettive per il futuro grazie alla produzione e commercializzazione di MasCarina, una mascherina di comunità lavabile in TNT. Un altro successo del Consorzio sono le sei Cooperative di comunità nate con la Fondazione con il Sud che si sentono coinvolte in questa filiera produttiva cui partecipano persone, Comuni, terre e comunità.

(ITALPRESS).

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