ROMA (ITALPRESS) – È stato presentato in Campidoglio il “Piano per le Opere pubbliche dei programmi urbanistici nelle periferie”, con cui verranno impiegati 100 milioni di euro, come dotazione iniziale, per una serie di interventi nei programmi urbanistici dei territori più periferici di Roma. Sono intervenuti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, insieme all’assessore dell’urbanistica Maurizio Veloccia e al presidente della commissione urbanistica Tommaso Amodeo. Il Piano, assente da decenni, agisce in maniera coordinata su più fronti: Piani di zona, Piani di recupero urbano e le cosiddette Zone O e Toponimi (quartieri ex abusivi di Roma). “L’obiettivo è di realizzare nelle periferie opere di urbanizzazione primaria e secondaria che sono fondamentali e che mancano. Con una distribuzione di interventi per il 60% in viabilità, mobilità e parcheggi, il 25% nei servizi aree verdi e il 15% per sottoservizi e illuminazione pubblica. È significativo anche il metodo, perché ci sarà per la prima volta una regia pubblica e le opere saranno realizzate da Roma Capitale, mentre prima erano opere affidate a privati”, ha affermato Gualtieri.
Il Piano prevede: circa 32 milioni destinati ai Piani di zona, su cui Roma Capitale torna a mettere ordine dopo anni, portando a termine interventi fondamentali e attesi di urbanizzazione primaria e secondaria. In alcuni quartieri si tratta di: illuminazione pubblica, marciapiedi, rete potabile, rete fognaria. Le risorse sono state ricavate dalle entrate derivate dallo sblocco delle procedure di affrancazione e trasformazione. Tra questi ci sono gli oltre 5 milioni stanziati nel Piano di Zona Trigoria IV via Trandafilo, che saranno investiti per cabine elettriche, completamento della rete potabile, fognaria, elettrica e illuminazione pubblica e i 4 milioni per il completamento delle opere nel Piano di Zona B44 Torresina 2, per la rete potabile, quella fognaria, i marciapiedi, l’illuminazione pubblica, le strade e la segnaletica. Sono inoltre previste opere analoghe a Ponte Galeria per circa 5,4 milioni, Colle Fiorito per circa 4,5 milioni, Pian Saccoccia per circa 3,2 milioni, Tor Cervara per circa 4,3 milioni, Osteria del Curato per circa 3,4 milioni e Muratella per circa 1,4 milioni. Per quanto riguarda i Piani di recupero urbano, sono circa 45 milioni le risorse derivanti da Fondi ex art.11 (ex Gescal, oneri urbanizzazione) destinati alla realizzazione di opere attese da anni.
Tra queste ci sono il restauro e sistemazione museale del Casale della Massima e la realizzazione di un ponte ciclopedonale e tra il quartiere Magliana e Valco San Paolo. Sono circa 23 milioni, invece, i fondi destinati alle zone ex abusive, Zone O e Toponimi, e provengono dai versamenti delle Acru (Associazioni consortili di recupero urbano) e da oneri per sanatorie dei condoni delle zone O. “Tutti i quartieri devono avere lo stesso livello di servizi – ha continuato Gualtieri – Proprio nelle zone in cui gli interventi sono insufficienti, anche per il fatto che sono stati paralizzati per anni, occorre investire di più che nel resto della città”.
“È un lavoro che arriva dopo due anni di ragionamenti” da quando “Siamo partiti con l’idea di far ripartire l’urbanistica a Roma”, ha detto Veloccia che in fatto di tempistiche ha chiarito “La gara è in corso e si concluderà a fino ottobre. Queste gare richiedono circa sei mesi, per cui all’inizio del 2025 potremmo avere l’accordo quadro pronto. Nel frattempo sulle zone O, Risorse per Roma, che ha realizzato la progettazione delle prime 14 opere, potrà andare avanti, quindi si vedranno nei primi mesi del 2025 i primi cantieri”. Perciò “Noi contiamo che il 2025 sia l’anno in cui tutto il pacchetto, modulato nel tempo, vedrà l’avvio”.
La realizzazione di queste opere avverrà attraverso due modalità separate: nel caso delle opere relative alle Zone O e ai Toponimi saranno progettate e attuate direttamente dalla società in house Risorse per Roma; per le opere di urbanizzazione previste nei Piani di Zona e nei Piani di Recupero urbano, sia la progettazione esecutiva sia la realizzazione, avverrà attraverso lo strumento dell’Accordo Quadro. In tale ottica l’Amministrazione capitolina ha indetto lo scorso 20 settembre una gara dal volume di circa 200 milioni di euro gestito dalla Centrale unica degli appalti che si concluderà il 28 ottobre 2024. L’Accordo avrà una durata di 48 mesi a partire dalla data di sottoscrizione del primo contratto applicativo. Sarà possibile incrementare nel tempo la dotazione finanziaria e la quantità delle opere del Piano attraverso ulteriori versamenti ACRU, ulteriori fondi derivanti da affrancazioni e trasformazioni e oneri concessori versati dagli operatori privati contestualmente al ritiro del PdC e dall’escussione delle polizze fidejussorie per inadempimenti.
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