ROMA (ITALPRESS) – Un dialogo tra due uomini delle istituzioni, tanto diverse tra loro quanto legate dalla visione dello sport come strumento di educazione e inclusione. Il cardinale Gianfranco Ravasi, fondatore del Cortile dei Gentili, e Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico e candidato alla presidenza del Coni, sono stati i protagonisti dell’incontro “Etica e poetica dello sport”, promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II, dal Cortile dei Gentili e patrocinato dal Centro Sportivo Italiano-Comitato di Roma.
“Lo sport è spesso metafora della vita: educa all’interno di un sistema di regole ad avere obiettivi, a programmare il percorso per raggiungerli, a condividere quel percorso con qualcun altro, anche nelle discipline individuali”, ha spiegato Pancalli, sottolineando come “in un tempo segnato da incertezze e disillusione”, lo sport possa “restituire senso alla fatica, visione alla costanza, dignità al tentativo. È palestra di speranza proprio perché insegna che il risultato non è mai separabile dal percorso che lo precede”. Tra i temi toccati anche quello legato al bullismo.
“Oggi è molto più difficile dare un significato ai silenzi dei giovani rispetto al passato – ha aggiunto Pancalli -. Le vite sono chiuse dentro i telefoni, bisogna educare docenti e tecnici, che sono evangelizzatori dello sport italiano, perché quel silenzio può essere il silenzio di una vittima. Nello sport mettiamo in comunità i nostri giovani in un sistema di regole, nel quale condividono un percorso con quelle relazioni umane che stiamo perdendo a beneficio della tecnologia”.
Secondo il cardinale Ravasi “c’è una componente nello sport che è alla base dell’antropologia umana, cioè la gratuità, la libertà e la genialità del gioco. Oggi purtroppo stiamo perdendo tutto questo perché i videogiochi stanno castrando la creatività. Viviamo in un’epoca in cui alla bulimia dei mezzi corrisponde l’atrofia dei fini”, ha spiegato citando il filosofo francese Paul Ricoeur.
Tra i saluti iniziali anche quello dell’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato: “Lo sport insegna ad essere sé stessi, a rispettare le regole sportive che sono sempre di civiltà. Sono qui ad ascoltare due delle persone che stimo maggiormente, il cardinal Ravasi che mi ha coinvolto nell’avventura del Cortile dei Gentili. E Luca Pancalli, con cui ci conosciamo da quando eravamo più giovani, con cui ho condiviso diverse esperienze. Auspico proceda bene anche nelle prossime settimane”, il riferimento alla corsa alla presidenza del Coni.
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