Ritrovato cippo Epoca Claudia, Raggi “Conoscere meglio nostre origini”

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato annunciato oggi con una conferenza stampa dedicata il ritrovamento di un raro cippo pomeriale di travertino. Presenti La sindaca di Roma Virginka Raggi la soprintendente Daniela Porro e il direttore dei musei archeologici e storici di Roma Claudio Parisi Presicce. La scoperta archeologica è stata rinvenuta ancora infissa nel terreno ed è un chiaro segnale dall’ampliamento dell’Urbe nel primo secolo d.C. Il reperto è stato riportato alla luce nel corso degli scavi per la realizzazione del progetto di riqualificazione di piazza Augusto Imperatore. Il cippo, grazie all’iscrizione, può essere ricondotto con assoluta certezza all’imperatore Claudio e, dunque, all’ampliamento del pomerio da questi effettuato nel 49 d.C., stabilendo il nuovo ‘limitè civile e militare della città. Da oggi sarà possibile ammirarlo nella Sala Paladino del Museo dell’Ara Pacis, dove si trova il calco della statua dell’imperatore Claudio, in attesa della collocazione definitiva negli spazi museali del Mausoleo di Augusto. Per la sindaca Virginia Raggi “Roma non smette mai di stupire e si mostra sempre con nuovi tesori”.
“Si tratta di un ritrovamento eccezionale: nel corso del tempo, sono stati rinvenuti solo altri dieci cippi relativi all’epoca di Claudio e il più recente, fino ad oggi, è stato ritrovato nel 1909, dunque oltre 100 anni fa”, prosegue la prima cittadina. “Con la riapertura del Mausoleo di Augusto lo scorso marzo, e con i lavori di Piazza Augusto Imperatore, tutta l’area tornerà a nuova vita”, prosegue ancora Raggi.
“Rinvenendo degli elementi storici sconosciuti si aprono dei dibattiti sul merito e suo temi dibattiti dagli archeologi in merito al passato della nostra città. Capire e approfondire il passato di Roma può cambiare una narrazione che prima di questa scoperta si potevano fare. Un tuffo nel passato che ci fa bene e che ci permette di conoscere meglio le nostre origini”, continua ancora. “Il cippo è integro e consente di avere una rappresentazione molto pulita e precisa. Roma è una città incredibile e scoperte di questo tipo ci fanno capire come siamo fortunati nel poter vivere questa città esplorando tratti, gocce del passato che di tanto in tanto tornano alla luce”, conclude la prima cittadina di Roma.
ll pomerio era il limite sacro che separava la città in senso stretto (urbs) dal territorio esterno (ager): uno spazio di terreno, lungo le mura, consacrato e delimitato con cippi di pietra, dove era vietato arare, abitare o erigere costruzioni e che era proibito attraversare in armi.
Secondo alcune fonti storiche ci furono ampliamenti da parte di Augusto, Nerone e Traiano e Aureliano.
“L’autore dei cambiamenti infatti si pone come ‘nuovo fondatorè della città. Ed è proprio questo che, con l’andamento segnato dai suoi cippi, fece Claudio, dopo la conquista della Britannia: rivendicando l’ampliamento dei confini del popolo romano, in una visione articolata, che pur segnando il territorio non guarda solo ad esso, ma consente di comprendere sguardi politici, filosofia, strategia, perfino ambizioni”, spiega il direttore dei musei archeologici e storici di Roma Claudio Parisi Presicce. “La serialità del testo ufficiale inciso sui cippi permette di ricostruire la parte mancante. Claudio, secondo la formula di rito, viene ricordato con i suoi titoli e le sue cariche e rivendica l’ampliamento del pomerio, non menzionando territori conquistati, ma sottolineando l’allargamento dei confini del popolo Romano. Claudio interviene sullo spazio della città attraverso un’azione che ha una forte valenza religiosa, politica e simbolica”, prosegue Presicce.
“L’eccezionalità del ritrovamento di questo cippo offre nuovi spunti di riflessione sul pomerio e anche sull’esistenza o meno dello ius proferendi pomerii. Più, in generale sulle valenze che allo ‘spaziò attribuivano i romani. L’importanza è quella di aggiungere una tessera del mosaico che ha una fondamentale importanza per comprendere la società antica”, conclude il direttore.
(ITALPRESS).

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