Pnrr, Tardino “Sarà sfida importante, chissà se riusciremo a coglierla”

PALERMO (ITALPRESS) – Una due giorni carica di nozioni, approfondimenti e linee guida da seguire per riuscire a sfruttare nel migliore dei modi le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea, quella organizzata dall’eurodeputata della Lega Annalisa Tardino. “Fondi UE: una sfida per il sud”, questo il titolo del convegno che ha visto interventi di esponenti della Lega sia regionali che nazionali (ieri vi è stata anche una call on line con il leader Matteo Salvini, ndr), ma anche tecnici specializzati nella realizzazione dei progetti comunitari e che hanno spiegato come riuscire a rispettare i paletti imposti per accedere ai fondi. “Abbiamo cercato di illustrare le possibilità e le difficoltà che abbiamo sul nostro territorio – ha detto l’eurodeputata -. Faremo un ulteriore punto della situazione, continuando a dare dei dettagli in più. Nello specifico sul Pnrr, che è un’importante sfida che ci aspetta. Chissà se riusciremo a coglierla”. Intercettare le risorse e realizzare qualcosa di concreto che possa migliorare il paese e nello specifico il sud, un obiettivo che non bisogna fallire: “È importante parlare di questi temi e non sprecare queste occasioni – ha spiegato Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana -. È facile dire che l’Unione Europea stanzia miliardi che arriveranno, ma è più difficile realizzare i progetti e intercettare realmente le misure – ha sottolineato Samonà -. Abbiamo parlato anche di questo, con l’ausilio di tecnici specializzati. Voglio fare un esempio: viene stanziato un miliardo di euro per i borghi in Italia, beh bisogna vedere poi di questo miliardo di euro quanto verrà effettivamente speso”.
Un convegno che sarà da apripista per altre riunioni finalizzate a proseguire i lavori e le sfide che attendono l’isola: “Questa è anche l’occasione per ripensare un modo nuovo di fare politica e un nuovo modo di affrontare le cose – ha affermato Alessandro Pagano, vicecapogruppo della Lega alla Camera dei deputati -. Spesso ci sono proclami, la politica è fatta spesso di parole che sono vuote. Io invece penso che questa opportunità di incontro sia un modello interessante, dove sono stati coniugati aspetti tecnici – che ovviamente servono per gli addetti ai lavori, per gli amministratori locali e per la burocrazia – ma anche un perimetro complessivo che appartiene alla politica che deve immaginare, programmare, realizzare cose che poi siano concrete. Io penso che il mix sia stato vincente, adesso toccherà a noi far sì che tutto si realizzi positivamente”. Pnrr, finanziamenti diretti, Next Generation Eu e Recovery Fund: temi da analizzare e trasformare in realtà. “In Sicilia abbiamo dei punti critici che sono i nodi irrisolti – ha detto Giovanni Cafeo, deputato regionale della Lega e Segretario Commissione UE -. Le opportunità del Pnrr e della comunità europea vanno da un lato tarate e fatte delle battaglie rispetto a quelli che sono gli interessi del nostro paese; dall’altro c’è un nodo critico che è l’amministrazione regionale, che sono i singoli comuni, che devono essere messi nelle condizioni di poter fare progetti. La preoccupazione c’è, ed è tanta, perché vi sono già alcuni obiettivi mancati sull’utilizzo della spesa europea come il primo bando che è uscito, che è stato quello per i bacini idrici e per i consorzi di bonifica. Ci vuole un lavoro a tutto tondo, ma comunque resta il tema che ci sono dei nodi irrisolti che dobbiamo affrontare”.
Tra le questioni principali, dell’Italia e della Sicilia in particolare – secondo Marco Campomenosi, Capodelegazione Lega al Parlamento europeo – quella legata alle infrastrutture: “Ritengo fondamentale risolvere il tema. L’Italia, nel suo complesso deve compiere scelte strategiche. Dobbiamo fare in modo che con una infrastrutturazione moderna ed efficiente le merci, i prodotti e le persone possano circolare rapidamente”. “Io vedo paesi che hanno produzioni che sono in concorrenza con quelle siciliane, come la Spagna, avere un accesso molto più rapido ai mercati del nord Europa – ha sottolineato Campomenosi -. Per quanto riguarda i fondi europei noi abbiamo lottato a Bruxelles, affinché vi fossero meno condizionalità possibili, purtroppo questo non è stato realizzabile. Quindi la difficoltà non sarà solo nella capacità progettuale e nell’avere un management di persone in grado di gestire i progetti, ma fare match rispetto a priorità disegnate e prescritte da Bruxelles. Non sempre questo sarà facile. Inoltre va aggiunto anche l’elemento tempo: spendere tutte queste risorse entro il 2026 sarà difficilissimo, ci dobbiamo chiedere se la burocrazia e il sistema di regole in vigore in Italia sarà in grado di sostenere queste necessità, che è uno dei temi che stiamo affrontando con forza anche a Roma con Matteo Salvini”.
(ITALPRESS).

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