Per Draghi, Scholz e Macron sarà l’Ucraina a decidere sulla pace

Le preoccupazioni di Kiev si sono rivelate infondate. Il viaggio nella capitale ucraina di Draghi, Scholz e Macron è servito a ribadire il sostegno internazionale al Paese e non a fare pressioni per cedere territori a Mosca e siglare la pace. Kiev “deve essere in grado di resistere e alla fine di vincere”, ha osservato il leader francese a Irpin, dove i russi hanno perpetrato stupri e omicidi di massa fra la popolazione. La visita, ha ribadito l’inquilino dell’Eliseo, “è un messaggio di unità europea agli ucraini e di sostegno, per parlare del presente e del futuro allo stesso tempo, perché sappiamo che nelle prossime settimane” la situazione al fronte “diventerà più difficile. Servono armi di difesa più efficaci. Non siamo in guerra contro il popolo russo come collettività – ha spiegato Macron – noi abbiamo continuato a parlare con il leader russo, informando sempre Zelensky. Le modalità della pace non saranno decise che dall’Ucraina e i loro rappresentanti. Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell’Ucraina”.
Sulla stessa lunghezza le parole del cancelliere tedesco: il conflitto portato avanti dal Cremlino sta evidenziando “la massima brutalità senza riguardo alla vita umana. E questo deve finire”. Anche il premier italiano ha osservato con i propri occhi “le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra che condanniamo senza esitazioni”. E poi “vogliamo che si fermino le atrocità. Vogliamo la pace. Ma l’Ucraina deve difendersi se vogliamo la pace. E sarà l’Ucraina a scegliere la pace che vuole. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura”. Draghi ha poi ribadito che “l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea, e vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Il presidente Zelensky comprende che la strada da candidato a membro è una strada, non è un punto, che dovrà vedere riforme profonde della società ucraina”. Niente disimpegno sul fronte europeo, quindi, e lo stesso Zelensky ha lodato e ringraziato Draghi, Scholz, Macron e il presidente romeno Klaus Iohannis, giunto anche lui oggi nella capitale: “Apprezziamo la vostra solidarietà con il nostro Paese e il nostro popolo”. Per l’Ucraina “è una giornata di incontri importanti”. Le posizioni espresse dai rappresentanti di Italia, Germania e Francia hanno tranquillizzato Zelensky e ringalluzzito il suo entourage. “Il sostegno militare occidentale proseguirà”, ha affermato il ministro della Difesa di Kiev, Oleksiy Reznikov, dopo un colloquio con i colleghi americano, Lloyd Austin, e britannico, Ben Wallace. Lo stesso rappresentante del governo ucraino, in giornata, è andato addirittura oltre: “Le nuove armi dagli Usa aiuteranno a riconquistare i territori occupati dalla Russia, tra cui la Crimea e il Donbass. Libereremo tutti i nostri territori, tutti, compresa la Crimea, che è un obiettivo strategico perché è territorio ucraino. Ma ci muoveremo passo dopo passo”. E il Cremlino come ha reagito a questa rinnovata compattezza internazionale attorno a Kiev? Con sarcasmo, da quanto ha pubblicato su Twitter l’ex presidente Medvedev, che ormai si impegna quotidianamente a insultare l’Occidente. Secondo l’esponente politico di San Pietroburgo, i tre leader europei prometteranno “l’adesione all’Ue e vecchi obici, si leccheranno i baffi con l’horilka” – una vodka ucraina – e torneranno a casa in treno, “come 100 anni fa. Tutto va bene. Ma non avvicinerà l’Ucraina alla pace”.
Finita qui? Macché: per il falco Medvedev, Macron, Scholz e Draghi non sono altro che “mangia rane, salsicce e spaghetti…”. Il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, ha invece osservato che le trattative sono ferme “su iniziativa dell’Ucraina” che “non ha ancora risposto alla bozza di trattato della Russia”, mentre il portavoce Peskov si è augurato che la visita a Kiev dei tre leader europei non sia solo per riempire l’Ucraina “ulteriormente di armi”. Altre forniture militari prolungheranno “la sofferenza delle persone e causeranno ancora più danni a questo Paese”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]