Papa “Lo sport costruisce ponti di amicizia e solidarietà”

PECHINO (CINA) (ITALPRESS) – “Lo sport con il suo linguaggio universale può costruire ponti di amicizia e di solidarietà tra persone e popoli di ogni cultura e religione”. In vista dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Pechino, al via il 4 febbraio e il 4 marzo prossimi, Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce esprimendo parole di sostegno e incoraggiamento, confermando la sua vicinanza al mondo sportivo testimoniata dall’enciclica ‘Fratelli tuttì. “Rivolgo di cuore il mio saluto a tutti i partecipanti, auguro agli organizzatori il miglior successo e agli atleti di dare il meglio di sè” le parole del Santo Padre all’udienza generale. Ancora una volta, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza dell’aspetto sociale e solidale dello sport. “Ho apprezzato che allo storico motto olimpico ‘Citius! Altius! Fortius!’, cioè più veloce, più in alto, più forte, il Comitato olimpico internazionale abbia aggiunto la parola ‘Communiter’, cioè insieme. Perchè i Giochi olimpici facciano crescere un mondo più fraterno, insieme”. La parola latina ‘Communiter’, al cui iter per aggiungerla ha contribuito anche il Pontificio Consiglio della cultura, corrisponde all’inglese ‘Together’ e al francese ‘Ensemblè ed è stata voluta dal Cio proprio per rafforzare l’idea della solidarietà. “Con l’impegno per la sostenibilità, evitando inutili sprechi, e l’inclusività. Nell’agenda post-covid del Cio c’è, infatti, anche la raccomandazione che l’attività sportiva coinvolga il maggior numero possibile di persone nei Paesi con meno risorse, attraverso una più attenta redistribuzione economica. Perchè lo sport non è solo mercato o sistema e neppure è solo quello si vede in tv. Insomma c’è bisogno di una visione alta per ripartire insieme puntando sui valori della gratuità, della bellezza” aveva detto monsignor Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura, alla vigilia delle Olimpiadi di Tokyo l’estate scorsa. Il pensiero di Papa Francesco si è rivolto anche al mondo paralimpico, al quale ha mandato un abbraccio ricordando che “la medaglia più importante la vinceremo insieme se l’esempio delle atleti e degli atleti con disabilità aiuterà tutti a superare pregiudizi e timori e a far diventare le nostre comunità più accoglienti e inclusivi. Questa è la vera medaglia”. L’ultimo, ma non meno importante, pensiero del Papa è stato verso gli atleti rifugiati. “Seguo con attenzione ed emozione le storie personali di atlete e atleti rifugiati. Le loro testimonianze contribuiscano a incoraggiare le società civili ad aprirsi con sempre maggiore fiducia a tutti, senza lasciare nessuno indietro. Alla grande famiglia olimpica e paralimpica auguro di vivere un’esperienza unica di fratellanza umana e di pace. Beati gli operatori di pace” ha concluso il Papa.
(ITALPRESS).

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