CITTÀ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Lavorare nella Curia Romana significa contribuire a tenere viva la memoria della Sede Apostolica, nel senso vitale che ho appena accennato, così che il ministero del Papa possa attuarsi nel migliore dei modi”. Lo ha detto Papa Leone XIV, nel corso dell’udienza in Aula Paolo VI con gli officiali della Curia Romana e i dipendenti di Santa Sede, Governatorato dello Stato Città del Vaticano e Vicariato di Roma. “Ognuno può essere costruttore di unità con gli atteggiamenti verso i colleghi, superando le inevitabili incomprensioni con pazienza e umiltà, mettendosi nei panni degli altri, evitando i pregiudizi, e anche con una buona dose di umorismo, come ci ha insegnato Papa Francesco”, ha spiegato il pontefice.
Le parole dei dipendenti del Vaticano
“Le parole odierne di Papa Leone XIV sono per noi uno stimolo per continuare a dialogare, a costruire ponti”. Lo afferma in una nota l’esecutivo dell’Adlv, Associazione dipendenti laici vaticani. “Oggi, in aula Paolo VI, c’erano tanti degli 800 iscritti alla nostra associazione e, in occasione di questa udienza, abbiamo apprezzato l’approccio diretto ma, allo stesso tempo, dialogante e pastorale del Pontefice. Per noi il confronto è fondamentale e su questa linea abbiamo costruito la nostra attività in questi anni – prosegue la nota -. Lavorare in Vaticano vuol dire appartenere a una speciale comunità; significa essere al servizio della Chiesa, non svolgere un mero impiego. Non sono però mancati, in passato, momenti critici per i dipendenti, legati a scelte non comprese né condivise, come la sospensione del biennio, il blocco dei livelli (con relativa penalizzazione delle carriere), la riduzione degli straordinari, le esternalizzazioni, il proliferare di costosi manager e società esterne, la non equità all’interno delle varie amministrazioni, e, per finire, un’annunciata riforma di stipendi e pensioni, che ha destato non poche preoccupazioni. Una serie di circostanze e novità (non ultima la simbolica regalia interpretata come segno di attenzione per i dipendenti) ci hanno portato a pensare che si possa avviare una nuova stagione di dialogo, nella piena consapevolezza che è questa la via per rafforzare una comunità di lavoro che vada oltre le possibili incomprensioni e possa risolvere i problemi tramite un leale confronto, che preveda il rispetto reciproco delle parti dialoganti – conclude l’Adlv -. Il nuovo Pontefice ci infonde grande speranza che tutto questo possa realizzarsi con pazienza e buona volontà. L’applauso scrosciante che lo ha accolto ne è un chiaro segno”.
– foto IPA Agency –
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