Ordine dei Medici di Torino, “abbandonare Città della Salute”

Torino, Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino presidio Molinette, ingresso. (torino - 2020-12-30, costa1ftg) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

L’uscita anche del Sant’Anna, dopo Regina Margherita e Cto, dal Parco della Salute di Torino, “è la prova di quanto era chiaro fin dall’inizio: l’area dell’ex Fiat Avio non era sufficiente ad ospitare tutti gli ospedali dell’attuale Città della Salute”. Così in una nota l’Ordine dei Medici di Torino, che ha sempre sostenuto la necessità del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione, ma che sottolinea come “non sia verosimile costruirlo nello spazio a disposizione e con un numero di posti letto sufficiente. Ci chiediamo ancora se davvero non sia possibile trovare un sito più idoneo. Nel qual caso allora non c’è scelta: prendiamone atto e rifacciamo almeno le Molinette”. L’obiettivo di raggruppare “l’attività didattica della Scuola di Medicina e avesse anche uno stretto legame con il mondo dell’industria biotecnologica apparve come una grande idea di futuro, un progetto da sostenere senza dubbi”. Tutto questo nonostante “i fondi necessari fossero garantiti in parte dallo Stato e in parte da un progetto di partenariato pubblico privato. Il primo errore, il più rilevante, quello che ha determinato tutto quanto è accaduto dopo, è stato la scelta dell’area: ex Fiat Avio, un’area angusta, ristretta tra via Nizza, il Lingotto, la Ferrovia e il grattacielo della Regione, dove il nuovo ospedale nel quale si sarebbe concentrata l’attività dei vecchi presidi, non poteva avere più di 1.040 posti letto in tutto, rispetto agli oltre 1.700 esistenti in origine”. Per primo si è defilato il Regina Margherita, rivendicando una specificità e un ammodernamento già avvenuto, di seguito il Cto, il cui edificio sarebbe stato trasformato, in modo a dir poco temerario, in un ospedale generalista, e ora il pediatrico Sant’Anna che “è meglio che si unisca al Regina Margherita in una nuova azienda da istituire come Polo Materno-Infantile, dividendo l’ostetricia dalla ginecologia e forse scorporando da quest’ultima la specialistica oncologica”. Dunque, oggi, il progetto del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino sembra essersi ridimensionato al solo rifacimento delle Molinette e poco più. (ITALPRESS).

– photocredit: agenziafotogramma.it –

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