NUOVO REPARTO DI ONCOLOGIA PEDIATRICA AL GEMELLI

Un reparto nuovo che offre maggiori spazi alle famiglie e ai piccoli pazienti che possono così portare avanti le terapie oncologiche affiancate da tutta una serie di attività di supporto che vanno dal laboratorio di pittura e ceramica fino alla scuola passando per attività di arti marziali. Questo il lavoro che è stato svolto al reparto di oncologia pediatrica e neurochirurgia inaugurato questa mattina all’Irccs Agostino Gemelli dal ministro della Salute, Roberto Speranza, accompagnato dal presidente della Fondazione Gemelli, Giovanni Raimondi, dal direttore generale, Marco Elefanti, e dal preside della facoltà di Medicina e chirurgia dell’università Cattolica, Rocco Bellantone. “Guardare negli occhi i genitori di questi piccoli pazienti dà il senso di cos’è il servizio sanitario nazionale e di perché sia qualcosa di fondamentale – ha detto il ministro dopo l’inaugurazione e la visita del nuovo reparto -. Tocca la vita delle persone, bambini con problemi così seri hanno bisogno di uno Stato forte per difendere fino in fondo il diritto alla salute. Dalle realtà di questo tipo si capisce il senso dell’articolo 32 della Costituzione per questo dobbiamo dare forza al nostro Ssn e fare tutto quello che è possibile per continuare ad investire”.

La struttura di oncologia pediatrica si articola su due piani, dispone di un reparto di degenza con 10 posti letto, un Day Hospital con 5 posti letto e ambulatori, spazi e servizi adeguati ad accogliere i bambini e le loro famiglie in un’ottica di umanizzazione dell’ospedalizzazione con sala giochi, un giardino pensile attrezzato, una sala per gli adolescenti con computer, playstation, televisore e spazio lettura, una cucina attrezzata a disposizione delle mamme dei pazienti. “Molto è cambiato nel mondo dell’oncologia pediatrica, per fortuna ad oggi il 70% dei bambini guarisce ma questo non vuol dire guarigione per tutti” ha tenuto a ricordare Antonio Ruggiero, direttore del reparto di oncologia pediatrica. “Purtroppo per alcuni tipi di tumore, le terapie di cui disponiamo non sono efficaci da garantirne la guarigione – ha aggiunto -. Con questo nuovo reparto si è cercato di dare più spazio a quella che può essere la qualità delle cure, questo significa avere più spazi dedicati alle attività di supporto alle terapie, come lavoratori di ceramica, di pittura, arti marziali, clown terapia e la scuola in ospedale. Accanto a questo la necessità di una ricerca per identificare medicinali più efficaci per alcuni tipi di tumori dove le attuali terapie non sono così promettenti”.

“Circa 300 bambini sono seguiti con circa 60 nuove diagnosi ogni anno – ha specificato Ruggiero -. Vengono da tutta Italia, in particolare dal centro sud. I due tipi di tumori più frequenti sono i tumori cerebrali e le leucemie linfoblastiche. Abbiamo pazienti che vanno da pochi mesi di vita fino a 18 anni e talvolta giovani adulti soprattutto per tumori curati con terapie oncologiche pediatriche”. “I tumori cerebrali da sempre sono interesse primario per la neurochirurgia – ha ricordato Gianpiero Tamburini, responsabile neurochirurgia pediatrica -. Ogni anno abbiamo circa 70 nuovi casi operati, con diagnosi sempre più precoci e bambini sempre più piccoli. Un bambino richiede delle specialità in trattamento e nell’assistenza post operatoria. Da sempre ci siamo concentrati su interventi meno invasivi possibili e mininvasiva”.
(ITALPRESS).

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