Nato, Rutte “La Russia potrebbe colpire entro cinque anni”

LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – In un discorso incisivo tenuto presso il prestigioso Chatham House di Londra, il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha delineato un quadro strategico che richiama l’Europa e gli alleati atlantici a un impegno senza precedenti per rafforzare la difesa collettiva. L’intervento, che anticipa il vertice cruciale dell’Alleanza previsto all’Aia il 24 e 25 giugno, ha avuto toni allarmanti e ha spinto il tema della sicurezza europea in cima all’agenda internazionale.

L’intervento del Segretario Generale dell’Alleanza, non è stato un semplice discorso programmatico: è stato un vero e proprio richiamo all’azione. La NATO si trova oggi davanti a un bivio. Continuare con il “business as usual” significherebbe esporsi a rischi strategici inaccettabili. Scegliere la strada del rinnovamento e dell’investimento condiviso, invece, potrebbe trasformare l’Alleanza in un attore globale più coeso, agile e preparato a fronteggiare il nuovo disordine mondiale.

Secondo Rutte, la Russia sta accelerando in modo preoccupante la sua capacità militare, tanto da poter rappresentare una minaccia concreta per il territorio NATO entro il 2030. Il segretario ha dichiarato che Mosca è ormai capace di produrre in soli tre mesi un volume di munizioni equivalente a quanto tutti i Paesi NATO riescono a produrre in un anno. Per il solo 2025, la Russia avrebbe pianificato la produzione di 1.500 carri armati, 3.000 veicoli blindati e almeno 200 missili Iskander a medio raggio.

“La distanza tra Mosca e le capitali europee non è più una questione di chilometri, ma di minuti”, ha affermato Rutte. “Non possiamo più illuderci che ci sia un ‘confine orientale’. Oggi, l’intero spazio euro-atlantico è potenzialmente in prima linea”. Per fronteggiare questa sfida, Rutte ha lanciato una proposta ambiziosa: che ciascun Paese membro della NATO destini almeno il 5% del proprio PIL alla sicurezza collettiva. Di questo, il 3,5% sarebbe dedicato alla spesa militare diretta – armamenti, personale, tecnologie – mentre l’1,5% dovrebbe finanziare infrastrutture strategiche critiche come porti, aeroporti, linee ferroviarie e reti digitali resilienti. “Per troppo tempo gli Stati Uniti hanno sostenuto da soli il peso della sicurezza transatlantica”, ha sottolineato. “Serve una distribuzione più equa delle responsabilità: è ora che l’Europa faccia un salto di qualità”.

Non solo Russia. Rutte ha ricordato che la sicurezza dell’area euro-atlantica è ormai indissolubilmente legata agli equilibri del Pacifico. La Cina, secondo il segretario NATO, rappresenta una crescente minaccia strategica: Pechino dispone oggi della flotta navale più numerosa al mondo e sta potenziando il proprio arsenale nucleare a ritmi preoccupanti. “La sicurezza non è più regionale, è globale”, ha affermato. “Le tensioni nel Mar Cinese Meridionale, l’aggressività iraniana nel Golfo, e l’imprevedibilità della Corea del Nord sono elementi che incidono direttamente sulla nostra stabilità”. Per questo, Rutte ha suggerito di rafforzare le partnership con Paesi chiave dell’Indo-Pacifico, come Giappone, Corea del Sud, Australia e India, promuovendo un approccio di sicurezza integrata.

Il vertice in programma all’Aia sarà determinante per trasformare le parole in impegni concreti. Secondo Rutte, esiste oggi una “finestra strategica” che deve essere sfruttata per ricalibrare la NATO di fronte a minacce ibride, cyber, spaziali e convenzionali. L’obiettivo è rendere l’Alleanza più autonoma, interoperabile e resiliente. Diverse capitali europee, inclusi Berlino, Parigi e Varsavia, sembrano pronte ad appoggiare un aumento della spesa, pur con riserve su tempi e modalità. Gli Stati Uniti, da parte loro, vedono con favore un’Europa più responsabile ma chiedono garanzie sull’efficienza e sull’effettivo rafforzamento delle capacità operative.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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