Nasce Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie

PALERMO - SI RIAPRE IL CASO BORSELLINO - LE DICHIARAZIONI DI UN PENTITO POTREBBERO PORTARE ALLA REVISIONE DEL PROCESSO PER LA STRAGE DI VIA D AMELIO DEL 1992 - PAOLO BORSELLINO E GIOVANNI FALCONE (Palermo - 2009-07-14, GI / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate (FOTO REPERTORIO - 2022-07-19, GI / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

PALERMO (ITALPRESS) – Un luogo che non sia un semplice custode di reliquie, ma di strumenti capaci di incontrare e sollecitare gli studenti, le nuove generazioni e il resto della comunità in un nuovo patto culturale per la legalità. È con questo intento che nasce il progetto del primo museo d’Europa della lotta alle mafie.
Il progetto nazionale “Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie / Dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” parte da Palermo, grazie all’iniziativa della Fondazione Falcone, in collaborazione con il Comune di Palermo e la Città Metropolitana di Palermo, che ha messo a disposizione la sede di Palazzo Jung, a pochi metri dai luoghi di nascita dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Inoltre, sono previste due ulteriori sedi, a Roma e Bolzano. Da qui, il coinvolgimento nel progetto nazionale anche del Comune di Roma e della provincia autonoma di Bolzano.
“Non sarà solo un museo della memoria – spiega il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – ma uno spazio fluido di incontro e di riflessione per un nuovo patto generazionale a sostegno della legalità. Accogliendo l’idea della presidente della Fondazione, Maria Falcone, abbiamo immaginato questo luogo come un osservatorio privilegiato per raccontare le storie e il sacrificio di chi ha combattuto il crimine organizzato e per testimoniare la reazione culturale e l’impegno civile che, sulla scia del coraggioso esempio di quegli eroi, hanno animato una lunga e proficua stagione di resistenza alla mafia da parte della comunità,fino a rendere oggi Palermo un punto di riferimento per l’affermazione della legalità”.
“Gli studenti e i giovani – aggiunge il primo cittadino – saranno protagonisti attivi di quello che auspichiamo possa divenire un museo interattivo, narrante e itinerante che, oltre a portare la nostra storia in altre città italiane, si proponga come luogo di ospitalità e di riflessione per i turisti, il mondo del lavoro, le imprese e i cittadini. Ringrazio la Fondazione Falcone per questa proposta progettuale ed assicuro la collaborazione del Comune e della Città Metropolitana che metterà a disposizione Palazzo Jung come sede principale del Museo. Sono, infine, sicuro che, sul meritorio impulso della Fondazione Falcone, non mancheranno altre autorevoli collaborazioni istituzionali ed associative, destinate a rafforzare ulteriormente il significativo progetto”.
“A trent’anni dalle stragi mafiose d’Italia abbiamo voluto dare vita ad un museo dedicato alla vita, alla memoria e al presente della lotta alle mafie, dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia. Uno spazio culturale speciale che unisca le istituzioni, in testa la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, privati e altri musei partner. Un museo vitale, spalancato ai giovani, utile speriamo per la comunità studentesca, dove fare incontrare le generazioni di europei e italiani, nelle tre città per noi simbolicamente e realmente più forti”, commenta Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, presentando il progetto strategico nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia.
“Il museo – aggiunge Maria Falcone – sarà aperto dapprima a Palermo, subito di seguito a Roma e a Bolzano, in un nuovo patto culturale per la legalità, un progetto di comunità dove i privati e il pubblico contribuiranno alla realizzazione degli spazi e del programma nel tempo, pensato per essere un bel posto dove trovarsi, prodotto secondo nuovi e innovativi linguaggi, dall’arte di ogni tempo e al design globale, alla fotografia d’autore, con partner d’eccezione che presto presenteremo. È anche per noi il giusto riconoscimento alle città del coraggio, che hanno saputo negli anni trovare la forza di reagire ai ricatti criminali, con grande passione civile, impegno sociale e autonomia culturale”, invita Maria Falcone a seguire la strada intrapresa già negli ultimi anni e in occasione dello scorso anniversario del 23 maggio.
Il progetto, promosso in esclusiva dalla Fondazione Falcone, di cui è consigliere di riferimento Vincenzo Di Fresco, è diretto da Alessandro De Lisi, curatore generale per le attività culturali della Fondazione Falcone, mentre la progettazione degli spazi museali è dell’architetto Chiara De Battista.
Palazzo Jung è una cerniera urbana tra piazza Magione, via Lincoln, l’Orto Botanico, il mare e, a pochi metri, il complesso monumentale dello Spasimo: tutto il piano terra, il giardino coi ficus centenari e gli spazi del verde mediterraneo sono oggetto del progetto straordinario del museo “mutante” sul presente della lotta alle mafie: un laboratorio dove sperimentare nuovi linguaggi e strumenti sociali, culturali e artistici per promuovere una memoria che impegna tutti, giovani e comunità contro i ricatti mafiosi.
Il museo di Palazzo Jung sarà diviso in 5 sezioni e una di queste sarà quella della “Biografia espansa” che racconterà storia e legami sociali di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A Roma, invece, il museo della lotta alle mafie sorgerà all’interno di un appartamento, un bene confiscato alla mafia romana, a pochi passi dai Musei Vaticani. Mentre per la sede di Bolzano si ipotizza uno spazio di coworking civile della comunità, dove arte, design, ricerca per le politiche attive agiscono a difesa dell’ambiente.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

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