Milano-Cortina, la presidente del CIO Coventry “Quelli di Israele e Russia sono casi diversi”

Lausanne, Switzerland - January 09, 2020: The International Olympic Committee, IOC, Executive Board meeting with Kirsty Leigh Coventry at the Lausanne Headquarters. Press Conference, Sport, | usage worldwide

MILANO (ITALPRESS) – “Il problema con la Russia è stato molto specifico, con il Comitato Olimpico russo che ha violato lo statuto annettendo alcune regioni di un altro Comitato olimpico. Con Israele e Palestina è diverso, i loro Comitati non sono in conflitto, parlano costantemente con noi”. La numero 1 dello sport mondiale, la presidente del Cio, Kirsty Coventry, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport mette sul tavolo le differenze che, al momento, hanno portato il mondo dello sport a scelte differenti per i Paesi in guerra: Russia e Bielorussia sono state bandite, Israele non ancora. “Lo sport è un posto aperto a tutti e generalmente gli atleti non hanno alcun controllo su ciò che i loro governi fanno o dicono. Quando vincevo medaglie olimpiche, il governo dello Zimbabwe non aveva un comportamento molto positivo – spiega Coventry, ex campionessa di nuoto -. Sarebbe stato facile per la comunità internazionale sanzionarci o cacciarci via e io oggi non sarei qui a parlare con voi e a cercare di fare la mia parte nella storia. Lo sport deve essere un luogo lontano da ogni forma di discriminazione, esiste per abbattere le barriere, non per crearne”.

Una delle missioni del Cio è proteggere gli atleti. A Gaza ne sono morti già migliaia. “Stiamo dando loro tutto l’aiuto possibile, così come abbiamo fatto con quelli ucraini – prosegue Coventry nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport -. Ci sono conflitti in tutto il mondo e ognuno è grave quanto l’altro, perché si perdono vite umane. Dobbiamo trovare un modo per garantire a tutti di partecipare nel miglior modo possibile, senza mettere nessuno in pericolo”.

Le proteste per quel che sta accadendo a Gaza si moltiplicano e lo sport può essere un terreno fertile come è accaduto durante la Vuelta. Milano-Cortina si avvicina e c’è da tenere in conto anche questo rischio. “Siamo preparati e lavoriamo a stretto contatto con il comitato organizzatore e il governo italiano per garantire che tutti siano al sicuro. È una priorità”, sottolinea la numero 1 del Cio. Il 19 novembre la Fondazione Milano Cortina sarà alle Nazioni Unite per parlare di tregua olimpica. “Sarebbe incredibilmente importante riuscire a fermare i conflitti. Dobbiamo riconoscere il potere dello sport e il ruolo fondamentale che può avere nel corso della storia. Il motivo per cui il movimento olimpico è sopravvissuto così a lungo è perché ha saputo mostrare il meglio dell’umanità”, dice Kirsty Coventry.

“I Giochi e in particolare il Villaggio Olimpico, che è sempre stato il mio posto preferito, riuniscono atleti diversi da ogni parte del pianeta che lottano e si sacrificano per lo stesso obiettivo – prosegue la presidente del Comitato Olimpico internazionale -. E se guardate al termine di una gara, in fondo alla corsia di una piscina o di una pista di atletica, tutti si abbracciano. È un messaggio molto importante da inviare al mondo: ispirazione, coraggio, sconfitta, riscatto, rispetto. E il rispetto è anche quello per le differenze: quando gareggi nessuno guarda da dove vieni, di quale religione sei o qual è il colore della tua pelle, lì sono semplicemente atleti”. Guidare lo sport mondiale per Kirsty Coventry: “È un onore, ma anche una grande responsabilità. La gente sa che sei la prima donna e la prima africana: quando mi sono candidata però non era per essere la prima, ma perché amo questo movimento che mi ha cambiato la vita e penso che sia arrivato il momento di restituire qualcosa. Vorrei plasmare il futuro, in modo che le giovani generazioni possano essere ispirate”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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