ROMA (ITALPRESS) – L’Adac, l’associazione automobilistica tedesca, ha pubblicato lo scorso maggio un nuovo studio su 160 modelli di pneumatici di tutte le marche. Secondo questo studio, i pneumatici Michelin emettono il 26% in meno di particelle rispetto alla media dei concorrenti premium. Questo risultato conferma un precedente studio pubblicato nel 2021, che già dimostrava la leadership dei pneumatici Michelin.
Questi risultati illustrano il lavoro compiuto da Michelin in innovazione, per continuare a offrire pneumatici che mantengano elevate prestazioni per tutta la loro vita, combinando un’eccellente durata chilometrica, ridotte emissioni di particolato e un consumo minimo di materie prime. Lo studio Adac dimostra, inoltre, che queste prestazioni possono essere associate a un ottimo livello di sicurezza. Da oltre 20 anni, Michelin innova per ridurre l’abrasione dovuta al contatto tra il pneumatico e la strada.
Questo impegno ha portato allo sviluppo di innovazioni che hanno ridotto le emissioni generate dall’usura dei propri pneumatici del 5% tra il 2015 e il 2020. Questi progressi hanno già consentito di rilasciare 100.000 tonnellate in meno di particelle durante questo periodo, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente questa cifra nei prossimi anni. Per fare ciò, Michelin sta investendo massicciamente in ricerca e sviluppo (786 milioni nel 2024) al fine di comprendere meglio il fenomeno dell’abrasione.
Inoltre, alla fine del 2023, Michelin ha annunciato la creazione di un laboratorio congiunto con il CNRS e l’Università di Clermont Auvergne: il BioDLab, la cui missione è di comprendere meglio il bio-deterioramento delle particelle di usura e di sviluppare strumenti per proporre soluzioni concrete per renderle assimilabili dall’ambiente
-Foto ufficio stampa Michelin-
(ITALPRESS).