Mei presenta il programma per la Fidal “Ripartire dal territorio”

Ripartire dal territorio per rilanciare l’atletica nel segno della meritocrazia. È questo l’obiettivo di Stefano Mei, candidato alla presidenza Fidal con il gruppo ‘Orgoglio del riscatto’, nella presentazione del suo programma in vista delle elezioni del prossimo 31 gennaio per il 2021-2024. “Abbiamo pensato di chiamare questo progetto Orizzonte Atletica 2021-2028 perché non possiamo prendere in giro la gente: un programma di questo genere deve avere per forza un sviluppo nel doppio quadriennio – sottolinea – anche perché fino a settembre la situazione dovrà essere concentrata sulle Olimpiadi, la macchina federale avrà un momento di sospensione per consentire ai nostri atleti di andare ai Giochi nel miglior modo possibile. Forse avrei fatto in altro modo ma accetto ciò che è stato deciso da questo Consiglio Federale, cercheremo di gestire al meglio il momento di transizione”. Per modernizzare e modificare il modo di intendere l’atletica, il focus di Mei è sul cambiamento di indirizzo delle risorse del bilancio federale, strutturando un percorso solido con atleti e tecnici ma partendo dai club definiti come “nostro terminale sul territorio”. Per adempiere alla mission tecnica – avere 5-6 top mondiali e 10-15 finalisti – l’ex campione europeo dei 10.000 metri piani pone il punto su “agende programmatiche chiare e continue” per le 20 regioni e le 107 province. Dallo sviluppo territoriale si passa all’avviamento, alla crescita e al perfezionamento degli atleti cercando di attenuare le frizioni tra società civili e militari. “Sono cresciuto dai 19 anni in poi in un club militare e so quali sono gli aspetti positivi, nel nostro sistema sportivo senza di loro difficilmente si potrebbe andare avanti – spiega – ma vogliamo proporre un’alternativa con i nostri club migliorati e sostenuti dalla nostra federazione, quando dimostreranno di avere una mentalità manageriale. Alla fine dell’anno andremo a stilare una classifica di rendimento per i migliori 150 club che porterà da 50.000 a 1.500 euro. Ciò permetterà ai club militari di avere tra loro adulti validi, pronti a sviluppare tutto il loro potenziale senza pressioni: spesso abbiamo visto atleti che si sono persi o costretti a cambiare le loro prospettive”. Secondo Mei “un terzo del bilancio andrà dunque indirizzato a società, atleti e tecnici”, puntando infine sul restituire “appetibilità, anche sui media” a questo sport e con l’organizzazione di una commissione per il running “autonoma e non filo-federale”.
(ITALPRESS).

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