I medici danno l’ok, Marquez potrà correre il Gp d’Andalusia

Misano Adriatico (Italia) 15/09/2019 - gara Moto GP / foto Insidefoto/Panoramic/Image Sport nella foto: Marc Marquez

Quella che fino a ieri sembrava solo un’idea folle, al confine con la boutade, adesso è realtà: Marc Marquez potrà correre domenica il Gran Premio d’Andalusia, a una settimana esatta dall’highside che sullo stesso circuito di Jerez de la Frontera gli era costato la frattura dell’omero destro. Faceva sul serio il Cabroncito martedì scorso a Barcellona quando, dopo l’intervento effettuato dal professor Xavier Mir, aveva espresso il desiderio di tornare subito in sella visto che il nervo radiale non era stato danneggiato. Un desiderio che inizialmente sembrava irrealizzabile: alla Honda non si erano voluti sbilanciare sui tempi di recupero e la più rosea delle previsioni riguardava un possibile rientro a Brno il 7 agosto. E invece, nonostante quella placca di titanio inserita pochi giorni fa, il 27enne fuoriclasse di Cervera si appresta a rimettersi già il casco. Dopo le indiscrezioni di ieri, stamane la Honda aveva confermato che Marquez si sarebbe recato a Jerez per sottoporsi alle visite mediche di idoneità. E come Cal Crutchlow e Alex Rins – il primo operato al polso sinistro dopo la caduta nel warm-up, il secondo alle prese con la frattura alla testa dell’omero destro rimediata nelle prove -, il sei volte iridato della classe regina è stato dichiarato “fit”, “idoneo”. Dopo lo zero in casella dell’esordio stagionale e con un Mondiale ridotto a 13 Gran Premi dalla pandemia (anche se potrebbero salire a 15 qualora arrivasse il sì di Thailandia e Malesia), Marquez non vuole correre il rischio di perdere altro terreno. Il secondo appuntamento sul circuito di Jerez può diventare un’occasione utile per mettere a segno qualche punto, anche piazzandosi fra il decimo e il quindicesimo posto, e non accumulare così altro ritardo dai vari Quartararo, Vinales e Dovizioso. A questo punto il Cabroncito potrebbe decidere di saltare la giornata di domani – visto che si corre sulla stessa pista di una settimana fa, le libere non sarebbero poi così utili per il set-up della moto – e guadagnare un altro giorno di riposo in vista di sabato, quando disputerebbe direttamente le qualifiche. Poi ci sarà la gara, dove magari proverà a eclissare l’impresa di Jorge Lorenzo datata agosto 2013. Se è vero che nel motomondiale non mancano gli esempi di recuperi record – Rossi in pista ad Aragon nel 2017 a 20 giorni dalla frattura di tibia e perone o Stoner in gara a Indianapolis cinque anni prima nonostante una caviglia fuori uso -, quello di cui fu capace Lorenzo ad Assen è rimasto negli annali. Rimediata una frattura alla clavicola al giovedì, è volato a Barcellona per farsi operare, rientrando il giorno dopo in tempo per le qualifiche (12esimo tempo) e la successiva gara, chiusa al quinto posto fra le lacrime. Le 35 ore intercorse fra l’intervento e il ritorno in sella hanno rappresentato qualcosa di unico ma ora Marquez ha la chance di riscrivere una volta di più la storia della MotoGp.
(ITALPRESS).

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