Malagò “Settore sport a pezzi, cresciuta del 140% presenza donne”

ROMA (ITALPRESS) – Dalla nomina di Valentina Vezzali nel ruolo di sottosegretario allo sport ai rapporti con Sport e Salute, dai problemi delle societa’ sportive dilettantistiche alla fiducia
incondizionata nei vaccini contro il Covid-19. Giovanni Malago’ tocca ogni tema nell’intervista a Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress, a cominciare proprio dalle dure conseguenze della pandemia sul mondo dello sport. “Il settore e’ a pezzi, distrutto, piegato in due tranne qualche eccezione – ha ammesso il presidente del Coni – Peraltro ai problemi causati dalla pandemia si e’ aggiunto anche il tema della riforma del lavoro sportivo. Nessuno e’ contrario a riconoscere sacrosanti diritti ai lavoratori, ma il problema e’ un altro: se la societa’ e’ morta, non c’e’ piu’ neanche il lavoro. Tutto questo ha creato una specie di tempesta perfetta e oggi societa’ e associazioni sono disperate: abbiamo in tutti i modi sensibilizzato il Governo, domani dovrebbe uscire il nuovo provvedimento che tutela il settore”.
Anche e soprattutto dei problemi legati alla pandemia Malago’ ha parlato nel primo incontro con l’ex campionessa azzurra. “Il Coni e’ felice per la nomina della Vezzali. Valentina e’ per
antonomasia figlia nostra – ha osservato il numero uno dello sport italiano – ha avuto una carriera leggendaria. Lei conosce perfettamente il nostro mondo e sa quali problemi dobbiamo affrontare”. Quello legato alle conseguenze della pandemia si puo’ risolvere solo con l’accelerazione sui vaccini. “Io sono assolutamente favorevole – ha spiegato Malago’ – Ero in attesa di essere chiamato e non vedo l’ora di farlo anche con AstraZeneca. Bisogna avere fiducia”. Ma sul tavolo della Vezzali ci sono anche i rapporti tra le numerose istituzioni sportive, dal Dipartimento dello sport al Coni passando per Sport e Salute. “Sulla riforma del 2018 ho avuto abbondantemente ragione – ha ribadito Malago’ – Io ero e resto favorevolissimo ad una riforma se lo Stato si occupa dei temi che ci stanno a cuore come gli impianti, le periferie, la salute, la scuola, il sociale. Ma per fare tutto questo prendi la societa’ di servizio del Coni e la svuoti? Quell’operazione non andava bene e l’ultimo decreto legge ha
corretto la situazione”.
I rapporti con Sport e Salute, invece, per Malago’ “sono istituzionalmente molto buoni. Noi abbiamo molto rispetto della societa’ se al tempo stesso loro ci portano rispetto”, ha
osservato il presidente del Coni, che per completare il quadro dei temi politici, oltre ad auspicare l’entrata in funzione dell’agenzia per le infrastrutture di Milano-Cortina 2026, ha
voluto ricordare con orgoglio quanto fatto per favorire l’inserimento delle donne nel mondo dello sport. “Mi sono battuto e all’inizio molte persone hanno storto il naso. Ma abbiamo
concluso le elezioni delle federazioni sportive, delle discipline associate e degli enti di promozione con un aumento del 140% della presenza delle donne negli organi direttivi. E nella nuova Giunta del Coni dovranno entrare almeno 4 donne su 13: credo sia tanta
roba”, ha ricordato Malago’, che tra meno di due mesi e’ atteso dalla sfida elettorale per il Comitato olimpico alla quale partecipera’ anche un’ex atleta come Antonella Bellutti. Sullo
sfondo ci sono i Giochi di Tokyo, con “complicazioni di tutti i tipi, un massacro di problemi, ma siamo fatti per questo – ha assicurato il presidente del Coni – Come ci arriveremo? Io sono un
inguaribile ottimista, ma lo sport ha di per se’ molte variabili che in questo momento sono ancora di piu’ a causa del Covid”.
Malago’ si e’ soffermato infine su alcune questioni relative al mondo del calcio, a partire dalla complicata vendita dei diritti tv della Serie A per il triennio 2021/2024. “Ci sono opinioni
divergenti, anche sostenute in legittima buona fede – ha osservato il presidente del Coni – Di certo sono particolarmente felice di essere fuori da tutto questo. Assisto dall’esterno, come
spettatore interessato vista l’importanza del calcio anche dal punto di vista economico”. In ultimo una battuta sull’auspicato, ma oggi ancora lontano, ritorno dei tifosi negli stadi. “Io penso, e forse mi sbaglio, che se si riuscisse a cominciare la nuova stagione calcistica con una presenza di pubblico, anche molta ridotta, sarebbe gia’ un grande obiettivo. E’ inutile che ci
facciamo illusioni. Non va presa in giro la gente. E’ naturale che se tutta Italia e’ in zona rossa, e’ improponibile pensare di avere la gente allo stadio. Per gli Europei? Ho letto le
dichiarazioni di Ceferin e ho parlato a lungo col presidente Gravina, che sta seguendo questo tema”.
(ITALPRESS).

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