Mafia, Mori “Una commissione parlamentare per accertare la verità”

ROMA (ITALPRESS) – Pubblica accusa e difesa del processo nella trattativa Stato-Mafia per la prima volta si sono incontrati in un dibattito pubblico. Il generale Mario Mori, l’ex magistrato, Antonio Ingroia, e molti protagonisti di quella storia, hanno raccontato le loro verità in occasione dell’evento “Stato e mafia: il tempo della verità” promosso della Fondazione Italia Protagonista.
“Questo è un argomento che continua a suscitare ancora tante divisioni” ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri “il generale Mori, il colonnello De Donno e altri eroi della lotta alla mafia devono avere delle scuse dallo Stato, processati ingiustamente per anni, assolti dopo un lunghissimo ed estenuante processo in più gradi, va riconosciuto che sono stati eroi della lotta alla mafia, chi li ha processati ingiustamente credo ci debba spiegare perché ha messo su questo teatrino, ha fatto delle accuse che non avevano fondamento”.
Per Gasparri “si deve fare anche chiarezza sull’archiviazione parziale nell’inchiesta mafia- appalti, che è stata una delle architravi dell’azione antimafia del Ros, del generale Mori, dei suoi collaboratori, e che in alcuni momenti fu sottovalutata e poi archiviata. Sono vicende sulle quali anche la commissione antimafia si sta impegnando, questo incontro vuole tenere viva la vicenda, gli eroi sono gli eroi, e quelli che hanno ostacolato gli eroi forse hanno sbagliato”.
Il generale Mori ha ammesso: “tra i miei nemici ci sono una serie di magistrati tra i quali Ingroia. Abbiamo presentato un libro che vuole evidenziare la nostra verità, lo abbiamo fatto elencando dei fatti con dei documenti che ogni lettore può valutare. Sono passati 30 anni da quei fatti, una verità processuale è difficilissima perché mancano buona parte dei protagonisti di quei fatti e i fatti stessi si sono cancellati dalla memoria della società. Forse si può ancora fare un accertamento di natura politica, una commissione parlamentare forse può ottenere ancora qualcosa”.
L’incontro è stata l’occasione per presentare i libri: “M.M Nome in codice Unico”, “La verità sul dossier mafia-appalti. Storia, contenuti, opposizioni all’indagine che avrebbe potuto cambiare l’Italia”, del generale Mario Mori e Giuseppe De Donno e “Ho difeso la Repubblica” di Basilio Milio.
“Fatto il giudizio storico degli eventi oggi se facessi ancora il Pm rimetterei la mia firma in calce alla richiesta di rinvio a giudizio: il Pm ha l’obbligo di esercitare l’azione penale se ci sono i presupposti e non sulla base di giudizi e pregiudizi” le parole dell’ex pm Ingroia “cedo che il tempo della verità ancora non è arrivato”.
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(ITALPRESS).

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